Ultimo album accreditato ufficialmente al mitico Project, è un salto di qualità rispetto ad alcune produzioni precedenti: se all'inizio l'avevo trovato un po' freddino, mi sono poi ricreduto constatando la grande maestria che pervade questo lavoro. Il sound è molto moderno, anche se vengono evocate alcune atmosfere esplorate negli anni settanta. La composizione che sicuramente domina incontrastata è "La Sagrada Familia", pezzone di otto minuti decisamente "art rock": i brani epici, sinfonici e con una ricca strumentazione, sia moderna che classica, sono il cavallo di battaglia della band e il loro marchio di fabbrica. Il testo è misticheggiante e solenne, la melodia molto incisiva e i passaggi strumentali da manuale; il brano parte tranquillo per poi evolvere in un crescendo sempre più eccitante, nel quale si inseriscono prima le tastiere, poi entrano in gioco l'orchestrazione, il chitarrone di Bairnson e il sax di Cottle. E' sicuramente il brano migliore del brano, molto interessante anche dal punto di vista testuale. Segue "Too Late", che nella sua maggiore semplicità e immediatezza si fa apprezzare per le sonorità molto potenti. Non al livello del precedente, ma orecchiabile e ottimo per testare un impianto audio. "Closer too heaven" è una ballata molto coinvolgente cantata dallo stesso Eric: azzeccati i passaggi con la batteria, la melodia scorre bene e la parte strumentale sa il fatto suo: in prima fila sempre chitarra e sax, ben posizionati nel contesto. Uno tra i pezzi migliori. Sulla stessa falsariga è "Inside looking out", ma è tuttavia meno incisiva e più lenta: rieccheggia sonorità tipiche dei Pink Floyd nella parte finale. "Standing on a higher ground", che è uscita anche come singolo, è la canzone dall'appeal più immediato: accattivante come al solito e dominata dalle tastiere, utilizzate in modo intelligente e atmosferico, è il brano più palesemente anni 80. Money talks è l'unico brano trascurabile, un rocketto abbastanza scontato. Tuttavia Paseo de Gracia è un finale strumentale grandioso, viene ripresa la melodia de "La Sagradia Familia", arricchita dalla chitarra spagnola di Bairnson: inizio atmosferico con tastiere e batteria, in seguito il ritmo aumenta, e si inserisce il resto della strumentazione, epicamente.
In finale l'album è molto piacevole e accattivante, e rappresenta lo stile del Project forse meglio rispetto a lavori di maggior successo come "Eye in the sky" . Il pezzo iniziale e la sua versione strumentale posta in chiusura dell'album valgono l'intero disco , ma anche tutto il resto è pregevole e di ottima qualità, sempre godibile e trascinante.
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