Quando fare musica equivale a dire "impiegare il minimo per ottenere il massimo".

Questo disco rappresenta la giusta sintesi di quanto sopra detto; gli American Analog Set, prevenienti dalla zona di Austin, Texas coniano un tipo di musica semplice, leggera, melodica, minimalista ma al tempo stesso profonda, disarmante nella sua bellezza e accattivante nella sua circolarità.
Al primo ascolto di questo ultimo lavoro "Promise Of Love", targato 2003, si potrebbe rimanere con un po’ d'amaro in bocca. Ma mai essere affrettati nel giudicare! Si corre il rischio di non apprezzare dei capolavori come questi. Musica che scava a fondo nel ricreare un certo rock-ambientale di atmosfera, intimista, caro a formazioni slo-core quali Low e Codeine, ma con qualcosa in più e solo l'ascolto può dirci cos'è questo fattore aggiuntivo, difficile spiegare.

Si parte con "Continuous Hit Music" dove si accentua un drone di organo ipnotico (ricordate "Baba O' Riley?), ripetitivo ma mai stancante; il tutto scivola via verso "Hard To Find" dove la voce di Andrew Kenny sussurra indisturbata melodie di altri tempi, come nella stupenda "Come Home Baby Julie, Come Home" accompagnato dalle tastiere di Lisa Roschmann che riesce a tirar fuori dallo scrigno magico suoni che riportano alla mente i tempi in cui uno era bambino e scopriva la gioia nell'aprire il Carillon regalato dalla nonna; tutto molto bello.

Il seppur breve cammino si conclude con "Modern Drummer" un ensemble di violoncello e tastiere della durata di otto minuti che ci mostra la band capace di inoltrarsi anche nella dilatazione e nel songwriting. Atmosfere oniriche accompagnate da una produzione impeccabile; il suono è nitido e ben strutturato.

Chi ha amato i Blonde Redhead di "Misery Is A Butterfly" o gli Smashing Pumpkins di "Mellon Collie And The Infinite Sadness" troverà in questo lavoro una più che valida alternativa, se non un degno antagonista. Meritano tutta la mia stima e spero anche la vostra; per questo li premio con un 5.

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