Siamo nel 1985 ed esce un altro Album valido “Perhaps”, dieci tracce ampliamente descritte dalla voce e dai testi di Billy Mackenzie e dalla musica di Alan Rankine.

“Perhaps” mi ha sempre colpito sia per la bellezza musicale che per la comunicatività tra la musica e lo stato d’animo. Un Album pieno di dolore personale e nascosto, purtroppo non colmabile con la forza di volontà di voler continuare a sopravvivere alle difficoltà della vita, chiedendo … aiuto, infatti a 39 anni Billy per una sofferente depressione, si toglierà la vita e neanche la sua musica riuscirà a salvarlo. Aveva una voce unica, piena di anima e di energia al di sopra di ogni livello, con sbalzi di tonalità che lo caratterizzavano nel suo genere, lunghissime intonazioni a pieni polmoni, acuti carismatici, i testi delle canzoni erano dei drammi mascherati di una finta e temporanea festa collettiva e apparentemente condivisibile, e riusciva a descrivere la sua sofferenza sotto un velo di sole, in un modo speciale ma soprattutto ironico. Come fece anche Freddy Mercury, lo si vede nel filmato “I’m Going Slightly Mad” di “Innuendo” dove ironizza all’inverosimile sulla morte che sta per giungere, esserne cosciente, sapere magari di averla in un certo senso cercata (al contrario di Billy) e sapere che non c’è scampo e quindi vivere il momento dell’arrivo, giorno per giorno, trasmettendolo, urlandolo a tutti in canzoni che rimarranno sempre incise nel tempo.

In “Perhaps” il fulcro è la voce che si attorciglia alla musica in un effetto eclettico. Mentre Alan si destreggia con tutti gli strumenti possibili e immaginabili, violini, piano, violoncelli, bassi, sintetizzatori, tamburi, in modo progressivo e carismatico.

- “Those First Impressions” angelica voce che fa degli assoli strepitosi inseguiti da falsetti e da trombe

- “Waiting For The Love Boat strumenti di effetto principale sono tromba e piano che vanno ad inseguirsi a ritornello con la voce gutturale al massimo

- “Perhaps” una fuga disperata, un dolore sempre più vicino, una voce espressionistica accarezzata da cori e sintetizzatori

- “Schampout” continui gorgogliamenti di lamenti di violoncelli con la sovrapposizione della voce a ritornelli come per gioco o per sfida

- “Helicopter Helicopter” un esplosione di violoncelli con contrabbassi e sintetizzatori trafitti da una voce lamentosa

- “Breakfast”, una delle più belle canzoni degli anni ’80, sottofondo un piano e dei violini e violoncelli così puliti che accompagnano la voce così dolce e profonda ad espressione infinita come incarnare un gesto, quello di allungare la mano verso il cielo per chiedere aiuto ma essere consapevole che la debolezza è più forte e non aver il coraggio di dirlo, un dolore nel cuore. Brano veramente stupendo

- “Thirteen Feelings” sostenute percussioni e la voce come il cantico dei cantici con sviolinate accattivanti

– “Stranger In Your Voice” la canzone più allegra e più solare di tutto l’Album con sottofondo di bimbi allegri e gatti in amore e un uomo, Billy, che cerca di catturare uno per uno i colori dell’ iride per riporli nella propria anima in un urlo felice

– “Best Of You” e “Don’ t Give Me That Old I Told” sono pieni di spensieratezza e rassegnazione...

Ora so amare, ora so, preoccuparmi, e ora desidero… Ero perso, ero debole, ero pieno di menzogne, e così convinto della mia caduta, che sono caduto per la mia piccola sensibilità… Desidero tutto e desidero niente in questo mondo"....

Questa recensione è tutta per te Billy..... grazie da chi non ti dimentica e che porterà la tua voce meravigliosa sempre nel ricordo del tempo e grazie per aver contribuito ad aiutare altre anime a vivere e sopravvivere anche attraverso la tua musica e di chi ti saprà leggere nelle righe del tuo dolore.

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