Cosa ci si deve aspettare da un disco che già di suo sfoggia un plagio in bella mostra?

Un gruppo semi-piatto e un disco totalmente insipido e privo di sentimento. Non basta la voce di Kris Roe ad elevare il tutto, se il tuo songwriting in bilico tra motivetti più energici vicini ad un hardcore melodico levigato al massimo e punk facilone contornato di pop e il livello delle melodie non è nemmeno al livello cristallino della concorrenza. I primi My Chemical Romance per fare un esempio saranno un po' ruffiani per qualcuno, ma non c'è nemmeno paragone.

L'opener "Giving Up On Love" per altro l'unico o quasi episodio meramente salvabile insieme a "You Need A Hug", risulta per altro quello in cui è evidente il plagio di cui parlavo ad inizio recensione. Il riff di chitarra portante è uguale al pezzo "Hey Suburbia" degli Screeching Weasel, storica punk rock band a cavallo tra 80's e 90's. L'unico pezzo che cambia completamente registro stilistico è la ballata acustica finale "Hello And Goodbye".

La produzione è di Joey Cape dei Lagwagon, mentre il disco ha il marchio Kung Fu records, label di Joe Escalante membro della punk-rock band Vandals.

Ho letto più volte tag quale emocore associato agli Ataris, senza nemmeno capire su quali presupposti fosse realmente stato attribuito. Di certo qualche urletto sporadico è fuorviante.

Zero spunti e clichè a iosa, e non si può nemmeno dire che sia un disco frivolo ma capace di intrattenere e divertire, tutt'altro. Anzi, un preludio che anticipa problemi, grossi cambi di line-up, il futuro contratto su major e un altro capitolo deludente quel "So Long, Astoria" del 2003, che tuttavia gli aprirà le porte di una grande fetta di fans almeno nel mercato Nord Americano.

Senza anima. End is forever?

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