Magari non lo sapete, ma...

..."prima ancora che New York ed L.A. lo scoprissero, Entertainment! era la colonna sonora di tutti i party di Athens".

Non lo dico io, lo dice il cantante di una band... diciamo, ALQUANTO famosa di Athens. La più famosa. Lo dice facendo riferimento a un'epoca in cui aveva ancora i capelli. Orsù, non è così difficile arrivarci...

Se mettete su "Party Out Of Bounds", traccia n.1, col suo fade-in che a poco a poco fa alzare il volume del rullante/proiettile di Keith Strickland e del synth-bass di Kate Pierson, ascolterete (dopo qualche secondo) il compianto Ricky Wilson tirare una schitarrata metallica che clamorosamente vi ricorderà Andy Gill. I Gang Of Four li avevano divorati, ad Athens, in quei mesi. Poco da dire. Ma l'"intrattenimento" dei bi-cinquantadue era intrattenimento nel senso più stretto e ridanciano possibile. Athens non era Leeds, non c'erano fabbriche d'acciaio, c'era lo spirito della città universitaria in cui arrivavano tutti i pazzi deviati del Sud e non solo (a studiare arte, per lo più) e s'indossavano parrucche e vestiti comprati all'usato per il puro gusto di divertirsi e "fare strano" la sera. Athens non era nemmeno New York: quando i B-52's sbarcarono lassù, per loro fu come sbarcare su un altro pianeta - troppo depresso l'ambiente, troppo intellettuale, troppo disposto a prendersi sul serio. E loro non conoscevano il significato della parola "serio".

Se volete capire chi sono i B-52's, andatevi a guardare un video di "Dirty Back Road" - possibilmente, dell'80 o giù di lì. Per uno come me che sempre s'è tenuto a debita distanza dalle piste da ballo, e che la disco-music non l'ha mai vissuta né capita, vedere Cindy Wilson e Kate Pierson MUOVERSI mentre cantavano quel pezzo fu una rivelazione. Erano fichissime, altro che John Travolta e la Newton-John - bleah... Cindy con una porta-aerei in testa, Kate che sembrava Ann Margret in qualche film con Elvis. Abiti sbrilluccicanti da B-movie anni '50, trucco pesantissimo: kitsch allo stato puro, talmente sfacciato da essere sublime. TUTTO era sublime in quei tre minuti, e il testo (trionfo dei doppi sensi) non era un dettaglio: "you RIDE me like a road" (!), su quegli accordi che dire contagiosi è dire niente. E quando alla fine attaccavano il "ballo" sincronizzato sulla mattonella, a quel punto era l'apoteosi.

E ancora più gustoso era ascoltare due voci che si amalgamavano alla perfezione. Perché Cindy e Kate cantavano (e cantano) da dee. Ma lo status di perfetta party-band non l'avrebbero raggiunto, se in mezzo a loro non ci fosse stato... quel non-cantante, animatore, trascinatore (e gran cervello musicale) che è Fred Schneider. Quando uscirono "Rock Lobster" e il primo LP furono la new-thing assoluta, e a distanza di pochi mesi replicarono con questo secondo disco che - in parte - perde un minimo di imprevedibilità, ma che di sorprese ne riserva comunque (già scorrendo i titoli)...

...immaginate che un accanito fan degli Yes vi domandi, per mettervi in crisi, che cos'è un "oceano topografico". Beh, non avete bisogno di riesumare sbiaditi ricordi di scuola per ammutolirlo, vi basterebbe contro-domandare: "E perché, tu lo sai che cos'è, un IDAHO PRIVATO....?". Oh-oh-oh. "Private Idaho" è un pezzo magistrale. Per la musica (il riff di chitarra che rivela la formazione surf di Ricky, il suono dell'organetto di Kate che prelude al refrain), ma anche per le parole. L'Idaho è una metafora dell'isolamento e della sociopatia, una villa lussuosa che si apre su una piscina blu senza fondo, e quella piscina sta a significare il vortice della depressione. Per questo il messaggio della canzone è: "si, divertiti finché puoi nel tuo rifugio dorato fuori dal mondo, ma stai bene attento (YOU BETTER BEWARE, suona minacciosa la voce di Fred), perché dietro la bella facciata c'è una brutta sorpresa...". Quante party-bands potevano scrivere testi di questo livello?

E quante, potevano passare dal post-punk futurista di "Running Around" e "Devil In My Car" agli scenari cupi di "Quiche Lorraine", fino al rockabilly stroboscopico di "Strobe Light", prima di riservarsi un'escursione interstellare a "53 miglia ad Ovest di Venere" per 5 minuti finali di stralunate allucinazioni cosmiche...?

...ma se volete il mio personale Capolavoro, quello è "Give Me Back My Man": un ritmo in cui c'è tutta la New Wave del 1980, una struttura sonora tiratissima arricchita da spietate elettro-percussioni, e... un testo in cui ci sono tutti i B-52's - "ti darò PESCE, ti darò CARAMELLE, ti darò tutto quello che vuoi, ma tu ridammi indietro il mio uomo...". E non è tutto: è una prova clamorosa di estensione e tenuta vocale di Cindy - ascoltate bene i versi "if she don't get her man back she's gonna drown", e sentite per quanti attimi viene prolungata la "O" di "drown"... E nella parte finale - divertendosi con la sovraincisione - si costruisce un personale concerto di voci e contro-voci da far paura.

Voto reale: 4 e qualcosa. Voto personale: non meno di 5...

...ma in questo caso faccio prevalere la soggettività. 

 

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