In un'ipotetica collezione dei peggiori dischi mai pubblicati un posticino deve essere riservato ad alcuni lp dei Beach Boys. Purtroppo è così, il gruppo californiano si è reso protagonista di una serie di realizzazioni che definire superflue è un grande segno di bontà di giudizio. La crisi creativa e personale di Brian Wilson e il contemporaneo disinteresse dei fratelli Carl e Dennis verso la fine degli anni '70 ha portato il gruppo verso secche di scarsissima ispirazione. Melodie trite e ritrite, scontate per canzoni pessime. "M.I.U. Album" vede la luce nel 1978 sotto la guida di Al Jardine e Mike Love e trova la giusta collocazione tra il "peggio del peggio" nelle varie stazioni radio che trovano il coraggio di trasmetterlo. Lasciando perdere l'acronimo del titolo ci si può soffermare ammirando la bellissima foto di copertina, un'onda al tramonto inserita in un cerchio che quasi ricorda l'occhio di Hal 9000 in "2001 Odissea nello Spazio". La scelta dell'immagine è molto azzeccata dopo una serie di cover terribili segnata dalla più totale mancanza di gusto ("15 Big Ones", "Love You"), ma la musica? Il nulla più totale. Con un Dennis Wilson impegnato nel suo capolavoro "Pacific Ocean Blue" si recuperano pezzi di Brian Wilson che mostrano lo stato confusionale in cui versa. L'inizio è banalissimo, "She's Got a Rhythm" vuole essere una canzone di pop solare ma passa senza accorgersene come tutto il resto fino alla cover di "Peggy Sue" di Buddy Holly. L'idea è che il disco sia composto senza un'idea precisa, negli anni '70 il gruppo aveva prodotto dischi belli come "Holland" e "Surf's Up" ma ormai sembra avviato ad un declino inarrestabile che verrà confermato nei lavori successivi; deve essere detto però che "L.A. Album" del '79 è decisamente più valido con qualche buona composizione di Carl e Dennis Wilson. Un brano da salvare è forse "My Diane" cantata da Dennis, unico suo contributo ad un disco da lui definito come "motivo di imbarazzo" e degno di essere distrutto. L'arte della canzone pop non vive più in California, in quegli anni la canzone sfiziosa e confezionata da geniali armonie vocali la si deve cercare altrove, in particolare nella Svezia dove gli Abba hanno pienamente colto la lezione di Brian Wilson di qualche anno prima.

"M.I.U. Album" può essere definito come un lavoro che non solo è esempio di pessima musica ma che non può vantare nemmeno un valore storico particolare e degno di menzione, se lo trovate lo si può appendere al muro incorniciato perché la copertina merita ma nulla di più.

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