Sono al corrente delle innumerevoli recensioni presenti su questo sito riguardo il celebre quartetto di Liverpool, ma, essendo il sottoscritto un grande fan, ho deciso anche io di rendere il mio omaggio ad una delle più grandi rock band della storia. Questa volta però non ho voluto recensire i soliti "Pepper", "Revolver" oppure "Rubber Soul"; ho preso in considerazione qualcosa di diverso: si tratta di uno di quei pochi bootleg che, fra tutti i titoli della discografia non ufficiale dei Beatles, ritengo veramente interessante per la sua organicità.

Attraverso alternate-takes, inediti e rarità varie, si può ripercorrere gran parte della produzione dei Fab Four da un'ottica diversa da quella che ci offre il catalogo ufficiale. "The One After 909", uscito ufficialmente in "Let It Be" (1970), è sia il primo brano del compact disc che uno dei cavalli di battaglia del quartetto ai tempi del Cavern, storico locale di Liverpool. Insieme a questo, compaiono altre registrazioni di vecchia data, come "I'll Be On My Way", "Crying, Waiting, Hoping" (di Buddy Holly), "Shout" (suonata ad uno special televisivo del 1964 chiamato "Around The Beatles") e "To Know Her Is To Love Her" (di Phil Spector).

Per quanto riguarda gli inediti, troviamo due brani esclusi dalla colonna sonora di "Help!" (film che originariamente doveva chiamarsi "Eight Arms To Hold You"): uno è "If You've Got A Trouble", cantato da Ringo Starr, e l'altro è "That Means A Lot", che il duo Lennon/ McCartney all'epoca decise di lasciare stare per problemi tecnici (sia John che Paul non erano in grado di cantare un pezzo del genere). Purtroppo del periodo psichedelico non è presente molto materiale, anche se questo difetto viene compensato da una splendida "alternate version" di "Strawberry Fields Forever", registata il 29 Novembre 1966. Interessante è il medley acustico "Ob-La-Dl, Ob-La-Da/ Christmas Time (Is Here Again)". Molte sono le canzoni registrate fra il 1968 ed il 1969: troviamo gran parte delle tracce escluse dall'edizione definitiva di "Let It Be" come "Save The Last Dance For Me", "Can You Dig It?" (prototipo della strampalata "Dig It") e "Every One Had A Hard Year" (poi ripresa come intermezzo musicale in "I've Got A Feeling"). Vi sono inoltre le versioni originali di "I Me Mine", "Across The Universe", "The Long And Winding Road", e qualche frammento di "Get Back" cantata in francese e tedesco.

Degni di nota sono anche i brani registrati durante le sessions di "Let It Be" e "White Album" divenuti successivamente celebri grazie alle carriere soliste dei quattro: "Come And Get It" sarà riproposta da McCartney per "Badfinger", "All Things Must Pass" sarà sia uno dei brani più celebri che uno degli album più venduti di Harrison solista, e "Child Of Nature" verrà incisa da Lennon in "Imagine" con il titolo di "Jealous Guy". Consiglio a tutti gli appassionati dei Beatles di procurarsi immediatamente questo disco poichè, pur non aggiungendo niente di particolarmente nuovo, offre materiale piuttosto interessante e non contiene i classici b-sides oppure i soliti scarti di studio che il mondo dei bootleg tende continuamente a riproporre.

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