Alessandria si sa, non è Venice Beach. Non c’è l’estate tutto l’anno, non ci sono ragazze in bikini né party mozzafiato. C’è il Rabaton, il pollo alla Marengo e i The Big Jazz Duo. Sì, i The Big Jazz Duo. Cinque metallari malati di mente che stufi del grigiume che li circonda si sono rintanati in studio dando sfogo alle proprie angoscie. E allora via alle danze con “Enemy” un lavoro che è andato a unire la loro passione per il deathcore a un lato sinfonico che sinceramente ho trovato di buon gusto a fasi alterne. Mettiamolo subito in chiaro: i Big Jazz Duo sono una band dall’età media bassa ma non per questo si può dire di essere di fronte a musicisti immaturi, tutt’altro. Tecnica e conoscenza di ciò che si sta andando a proporre sono alla base del progetto e la cosa è facilmente riscontrabile all’interno dei loro brani, che non hanno nulla da invidiare a nessuno. Le nove canzoni sono decisamente ispirate, la nuova ondata di death metal band statunitensi ha dato ai Big Jazz Duo gli imput necessari a costruirle senza cadere nei cliché del genere, aiutandoli a trovare un punto di partenza su cui costruire tutto. Di “Enemy” piace soprattutto il lato più “heavy” e proprio per questo motivo faccio ancora una gran fatica a digerire le frequenti incursioni sinfoniche che troviamo all’interno delle canzoni. Una scelta azzeccata in alcuni frangenti ma che di tanto in tanto “smorza” un po’ troppo la tensione, che invece dovrebbe rimanere ai massimi regimi a mio avviso. Un “errore” di gioventù che non macchia granché l’ottima stoffa di “Enemy”, un album che va ben oltre le più rosee aspettative e che ha come fiore all’occhiello un singolo - “The Haunted” - contraddistinto da un video divertente che pone in risalto la genuinità di questa interessantissima realtà made in Italy.

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