Sull'onda del successo di critica e commerciale di "The Southern Harmony and Musical Companion" i Black Crowes dopo un tour verso la fine del 1993 tornano in studio e sfornano un altro ottimo album: Amorica. Questo disco è stato registrato in sole 4 settimane e si sente chiaramente che i Crowes sono in forma come, e forse più del precedente "The Southern Harmony. . . "Presentando il disco molto velocemente viene subito da dire: se cercate novità o cambiamenti stilistici non li troverete. Tutto come già detto e scritto per il precedente album. Questo però a parer di chi scrive non è affatto un limite, anzi porta i ns. a (ri)presentarsi come una solida e capace Rock Band. Penso di poter dire che non vi è assolutamente bisogno di fare "cose nuove" o particolari se si è gia bravi nel confezionare album che vivono di vita propria e che riascoltati risultano essere sempre piacevoli e trascinanti. Ad onore del vero questo album racchiude canzoni molto meno "radiofoniche" del precedente. I Crowes come già detto si ispirano agli Stones, Zep, Allman Bros ma forse questo è il loro disco che più vive di vita propria dove le influenze ci sono ma dove i Corvi si avvicinano di più all'idea di una band matura che non sa e non vuole solo limitarsi allo scopiazzamento e all'elaborazione della classica lezioncina.
Il disco si apre con "Gone" veramente sporca del suono del magico decennio per la musica Rock. ('70). La canzone nr. 2"A Conspiracy" è bellissima, resa memorabile da un uso del wah-wah e dalla voce roca ma melodica e dolce allo stesso tempo di Chris Robinson che in tutto il disco da prova di un'ottima forma. Il pezzo seguente "High Head Blues" si fa apprezzare per un'apertura decisamente groovy e venature soul. Proseguiamo con una ispiratissima Ballad "Cursed Diamond" dall'atmosfera molto introspettiva e quasi disperata, si veda anche il testo. In questo disco vi è la presenza ufficiale di un tastierista , e questa è la prima volta, che contribuisce con successo all'arrangiamento di splendidi pezzi quali "NonFiction" e "She Gave good Sunflower". Nella seguente "P25 London" un Hammond straordinaria regala al pezzo una cadenza blues supportata dalla chitarra invasa di wah wah di Rich Robinson. I Crowes nel comporre le ballad si entusiasmano e ci regalano un'altra perla con "Ballad in urgency". Per gli amanti del suono Roots-Rock i ns imbastiscono un piccolo capolavoro chiamato "Downtown Money Waster" con una Keyboard e una Slide guitar che dialogano amabilmente.
Non mi dilungo oltre, concludo dicendo che al terzo disco in studio(Amorica per l'appunto) i Black Crowes dimostrano, se mai ce ne fosse ancora bisogno, di avere carattere e personalità, di essere un grande combo (anche se minato come poi avverrà in seguito, dal dualismo dei fratelli Robinson), di saper suonare e fare canzoni che rimangono e che suscitano emozioni in che le ascolta come quelle suscitate dai buoni vecchi padri del Rock, che vedono agli albori degli anni '90 un grande gruppo portare alto il Sudicio e Sdrucito vessillo del Rock and Blues. Un cenno di merito và alla copertina che all'epoca dell'uscita in America aveva fatto passare qualche guaio alla band grazie all'onnipresente azione dei censori a cui evidentemente il Bikini non piace. . . . . ma questa è un' altra storia. . . . Mauri.
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