I The Black sono considerati una piccola leggenda fra gli appassionati di heavy metal italiano. Si tratta in effetti di un progetto particolare: il leader Mario Di Donato è un vero e proprio artista essendo un pittore di una certa fama. I suoi dipinti, alcuni dei quali si possono ammirare sulle copertine dei The Black, sono naif ma hanno una potenza visionaria notevole raffigurando soggetti parareligiosi. Mario Di Donato è, a suo modo, un personaggio maledetto un po’ come Paul Chain. La scelta originale di cantare in latino dona poi un tocco particolare alla sua proposta musicale anche se, in ambito prog, già gli Jacula e gli Antonius Rex sfruttavano questa idea. Il nuovo disco, appena pubblicato dalla Black Widow e intitolato “Ars Metal Mentis”, è un’ulteriore conferma del talento dei The Black: la ritmica è possente mentre le chitarre sono taglienti e creano atmosfere sepolcrali. Il cantato in latino dona al tutto un sapore esoterico d’altri tempi. Delle volte bastano pochi elementi per emergere dal marasma della inflazionata scena metal italiana e il gruppo di Mario Di Donato ci riesce in pieno. Per l’occasione troviamo ospite il grande Tony Pagliuca delle Orme. La prima traccia strumentale, molto cupa ed occulta, potrebbe essere uscita da “Tardo Pede In Magiam Versus” degli Jacula. Poi si scatena il sound deflagrante, vero e proprio marchio di fabbrica dei The Black, senza però scadere in un heavy di maniera. Anzi la loro musica, a differenza di molti altri, come si diceva è riconoscibile. Probabilmente i loro capolavori sono “Reliquiarium” del 1989 e “Infernus, Paradisus et Purgatorium” del 1990 ma anche questo “Ars Metal Mentis” ha molte frecce al suo arco come possiamo ascoltare nella mistica title-track, nella sulfurea “Decameron” e nella deflagrante “Cerbero”. Disponibile sul sito della Black Widow:https://blackwidow.it/.
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