Sembra quasi di vederle le downtown lights di cui parla Buchanan, sembra quasi di stare seduti al bar, in una serata uggiosa e guardare fuori le luci della città, delle macchine che si riflettono contro l'umidità che satura l'aria, mentre sorseggiamo un whiskey pensando ad amori perduti e quotidiani problemi.
"Hats" non è solo un bellissimo album di questo (purtroppo) poco prolifico gruppo scozzese, ma è quasi un quadro sonoro di cui è impossibile non entrare a farne a parte... un album che conquista sottilmente ma inesorbilmente, con quella malinconica tromba, il pianoforte liquido, con quelle sue atmosfere notturne, sinuose, ma rese più "urbane" dal tappeto elettronico su cui sono adagiati i brani.
E su tutto la magnifica voce di Paul Buchanan, così profonda e carezzevole, quasi pervasa di nostalgica rassegnazione, che ci accompagna per sette lunghi brani, arrampicandosi nel bellissimo crescendo di "Downtown Lights" ed emozionandoci nell'arioso e scintillante refrain di "Headlights On The Parade". Di fronte all'intensità di brani quali "Over The Hillside", la jazzata “From A Late Night Train” e soprattutto la commovente "Let's Go Out Tonight" non si può far altro che ascoltarle rapiti e riconoscenti per tanta semplice bellezza.
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