Con il termine schizofrenia si designa una forma di malattia psichiatrica caratterizzata dalla persistenza di sintomi di alterazione del pensiero, del comportamento e dell'emozione, di gravità tale da limitare le normali attività della persona.

Ma che effetto può avere la schizofrenia in un mostro bicefalo?

Magari finisce che le due teste pensano esattamente le stesse cose, no?

E se uno di questi due cervelli ospita un talentuoso chitarrista folk e l'altro un mago del cut'n'paste, che può succedere?

Mah, secondo me salterebbe fuori qualcosa simile a questo disco dei Books. Secondo disco del duo americano, gioiello di dadaismo folktronico.

Arpeggi minimalisti, campioni cinematici (anche dalla Medea di Pier Paolo Pasolini: "tutto è santo, tutto è santo, tutto è santo, non c'è nulla di naturale nella natura, ragazzo mio, tienilo bene in mente"), atmosfere orientali, accelerazioni giocattolo, climax ridicoli, una voce incantevole (grazie ad Anne Doerner), strumentazioni che cambiano a seconda dell'occasione, uno spirito delicatamente jazz, un mood ballerino e volutamente inconsistente, disturbi radiofonici… Tutto insieme, mixato senza pietà.

Il sapore del passato si intrufola nei nostri anni per portarci verso il futuro. Tutto qui.

Poche parole per un disco immenso, dire di più avrebbe ancora meno senso…

 

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