Passa Condor da casa mia, mi porta 'sto cd e mi dice: "Questi ti garbano di sicuro". Ci scambiamo qualcosa e va via...
Inserisco questi cinque ragazzi nel lettore, apro le orecchie e ascolto attentamente. Non ci vuole molto a capire che i 'Burn sono inglesi (di Blackburn appunto), non ci vuole molto a ritrovare nell'album palesi riferimenti con Oasis, Verve, Doves, Stone Roses e non ci vuole molto a dire che loro non si vergognano a mettere in evidenza l'amore per i grandi (?) maestri inglesi degli anni '90.
Scorrono le canzoni e resto colpito dal loro sound e da quel brit-pop fresco, maturo, elaborato, quasi avesse subìto una trasformazione pur restando lo stesso.
(La voce di) Mick Spencer allunga e strascica le sillabe, quasi volesse imitare Liam Gallagher... Potrei scegliere ad occhi chiusi quale potrebbe essere il primo singolo, tanto tutte le songs hanno un ritornello melodico che resterebbe in mente anche a Coppino... Sarebbe riduttivo parlare solo di qualche canzone, quindi vi dico solo che questo cd merita di essere ascoltato tutto. (NB: non sono commerciali).
È un album per chi ha sempre apprezzato la tradizione britannica e per chi ha nostalgia della bella melodia raffinata made in U.K.
Non salveranno affatto il rock inglese, non sarà mai il manifesto della musica del XXI secolo ma io lo apprezzo per la sua compattezza, per la sua omogeneità e per il tocco artistico che hanno saputo dare a "Sally O' Mattress".
Dopo i Music e i Coral ecco a noi un'altra faccia solida della nuova generazione britannica.
Ciao De-Baser ci sentiamo a settembre... (voto 3.5 perché troppo copioni).
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