Semmai partecipassi ad uno dei tanti quiz-farsa in televisione e mi chiedessero qual è il miglior gruppo rock australiano, farei finta di aver accettato il loro foglietto con su scritto INXS (mica ti mettono gli AC/DC...) e con un sorriso a 31 denti (sì vabbè, lo confesso, me ne manca uno) scandirei: CELIBATE RIFLES!!!
E' vero, sono venuti dopo lo sfondamento operato da band seminali come Saints e Radio Birdman ma nessuno meglio di loro è riuscito coniugare l' irruenza MC5 / Stooges con una vena anticonvenzionale, eclettica e stralunata di matrice velvetiana (ascoltare per credere la stupenda "Oceanshore " su questo disco). Il propellente alla gioiosa macchina da guerra è dato dalle veloci chitarre del duo Steedman / Morris e dalla cupa voce di Damien Lovelock, autore anche delle rognose liriche, date un'occhiata a quelle di "Jesus on T.V.".
Dopo una dura gavetta negli infuocati gigs a Sydney, i Rifles nella metà degli anni ottanta cavalcano l'onda dell'interesse internazionale verso i gruppi australiani ( e ce ne erano di buoni, porca miseria se ce ne erano) con un paio di ottimi dischi e un tour testimoniato dall'album Kiss Kiss Bang Bang registrato al CBGB's .
Ma per me e un altro miliardo di fans il migliore è questo "Roman Beach Party" del 1987, perché ti mette in difficoltà quando fatidicamente ti chiederanno qual è il brano più bello. Forse la cavalcata punk "The more things change"? La stoogesiana "Circle sun"? Il raga di "Downtown"? L'incontro tra l'armonica di Dylan e il rap di "Invisible"? La stupenda schitarrata di "Strange Days Strange Nights" con annesso assolo al fulmicotone? L'anthem "Wonderful Life"? L'irresistibile riff di "I still see you" che ti si inchioda in testa per tutto il giorno? La strumentale "Frank Hyde" che ti fa rimpiangere di non aver mai suonato in un gruppo rock ad una festa per surfisti sull'oceano?
Basta! Abbandono il quiz e mi becco il gettone di consolazione...
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