Esiste una famosa e fortunata foto che immortala i Chemical Brothers di fronte ad una maltrattata "East Village Pharmacy" di chissà quale città (Detroit? East Village stessa?) in una posa che ha ormai del classico: l'uno, bianco come un fantasma, ti fissa da dietro gli occhiali da sole gialli, mentre l'altro è distratto da chissà cosa, gli occhi quasi nascosti dal cappuccio. Entrambi vestiti di pelle nera. Questi sono, e resteranno per sempre suppongo, i Chemical Brothers del mio immaginario. Nonostante ora abbiano probabilmente quarant'anni a testa. Quando ascolto qualcosa di abbastanza potente dei Chems, che sia roba nuova o vecchia, penso a quella immagine tanto metropolitana e pura, meravigliosamente rassicurante, e mi illudo che i nostri non si siano ormai totalmente rincoglioniti da un certo 2005 a questa parte, che sono pur sempre loro i più grandi "rockers elettronici" di tutti i tempi (i quali tempi sono piuttosto recenti dopotutto).
Mentre infatti gruppi come Leftfield e Fluke hanno fatto una brutta fine mentre gli Underworld si davano al mero raffinamento dei soliti (sempre ottimi) stilemi, i Chemical Brothers davano invece vita a visioni elettroniche sempre diverse, cambiando stile a piacimento e mettendosi sempre in gioco. E questa raccolta di b-sides sta lì a dimostrarlo, riportando l'ascoltatore in tempi ormai remoti, quando questa musica viaggiava ancora in un circuito underground e non si doveva per forza comporre un pezzo minimal per sfondare le classifiche.
Certo, non son tutte rose, le b-sides di questo disco... infatti si parte male con "Nude Night", caratterizzata da un infimo giro di tastiere, tanto anonimo quanto irritante nella stupidità del synth usato, e messa lì probabilmente solo per fare numero. Si va già meglio con la successiva "Base 6", che ti riporta alla grezza potenza degli esordi "uscita dal pianeta dust", fra beats hip hop, parti acide, basso preponderante e via con altri chemicalsiani stereotipi. "Certo, è tutta roba vecchia", penserà qualcuno, "ormai si sono spenti"...e qui viene il bello: la successiva "Clip Kiss" è un pezzo molto recente e nonostante io non arrivi mai ad amare i synth che utilizzano come base, il brano spacca i culi come pochi altri... mi ricorda presto il perchè amo i Chemical Brothers, per il loro modo unico di dominare in maniera sì tamarra, ma quasi mai superficiale, la psichedelia. "The Diamond Sky", nome psichedelico in se stesso, riprende "Surrender" senza scadere troppo nel banale, tornando a giocare sui nastri messi al contrario, che magari non li hanno inventati loro, ma non conosco nessun altro dj che li usi meglio.
Tutti i numeri e le garanzie per cui i Chimici si sono fatti amare diventando un punto di riferimento per tanti artisti (non solo elettronici), sono insomma concentrati in queste dieci canzoni "di speranza" in un futuro migliore nel ricordo del passato.
"Prescription Beats" vi riporterà ai tempi di "Dig Your Own Hole" in un batter d'occhio, "Late In Mate" a quelli dell'esordio, e non manca nemmeno il tipico suono orientaleggiante, presente in "H.I.A" (classe '99) che è una bomba da dancefloor, o nella conclusiva "Snooprah" che altro non è che una rielaborazione in chiave house di "Harpoons". Una bella rielaborazione tralaltro, e cosa più importante, un pezzo nuovo.
Siamo purtroppo di fronte ad una raccolta di b-sides, e questo si sente visto che i pezzi sono scollegati del tutto tra di loro e si passa come niente fosse, dal suono degli ultimi chemicals a quello del loro debutto. Ma questo se vogliamo è anche un pregio, visto che dentro questo disco i più romantici possono trovare l'essenza camaleontica dei fratelli in tutta la sua orgiastica visione. E' probabile che i Chemicals facendo uscire questa raccolta a pochi mesi di distanza da "We Are The Night" altro non chiedevano che il guadagno facile. Certo. Eppure hanno guadagnato anche qualcosa di umanamente migliore dei soldi, e cioè un po' della fiducia che il terribile revival anni 80 si era spazzata via senza pietà.
Magari non tutto è perduto. Spero che facciano una capatina all'East Village Pharmacy, ogni tanto...
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