Comprai questo CD per sbaglio un pomeriggio non avendo letto che fosse un live. A quel tempo odiavo i live, ascoltavo solo canzoni da studio, poi quando sentii questo album cominciai ad ascoltare solo i live.

Questo CD è una live compilation, dato che i pezzi sono presi da diversi concerti e sono messi in ordine di uscita del singolo, non secondo l'ordine di una normale scaletta di un concerto dei Clash. L'album viene rilasciato nel 1999 quando ormai i Clash erano solo un ricordo per molti.

Si sente, andando avanti nell'ascolto, il cambio di stile che hanno fatto i Clash durante gli anni di carriera; prima facevano un Punk sporco, ma allo stesso tempo orecchiabile soprattutto con i primi due album ("The Clash", "Giv'em Enough Rope"), poi improvvisamente a partire più o meno da "London Calling" o da "Sandinista" si sono convertiti al Reggae... Sinceramente preferisco i primi Clash, quelli più sporchi.

L'album chiaramente si apre con bellissime canzoni prese dal primo album, come "Complete Control", "(White Man) In Hammersmith Palais", "I Fought The Law" Ecc. (ora non sto ad elencarle tutte), va avanti scorrevolmente e poi cade in basso con dei pezzi che, a mio parere, sono orrendi, quali "Armagideon Time", "Train In Vain", "Guns Of Brixton", e "The Magnificent Seven". Si riprende dopo con gli ultimi tre pezzi facenti parte dell'ultimo album dei Clash (Cut The Crap, scusate, non lo considero un album dei Clash), quali "Know Your Rights", l'evergreen dal riff inconfondibile "Should I Stay Or Should I Go", e la bellissima "Straight To Hell".

Che dire, l'album è bellissimo, la band... Beh nonostante il loro calo stilistico (per alcuni non è considerato un calo, ma una presa di stile, vabbe i gusti sono gusti), i Clash rimarranno sempre nel firmamento del Punk 77, dopo i Ramones, ma prima dei Sex Pistols.

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