Sono entrato nel mio settimo anno debaseriano.

Ho bisogno come non mai di scrivere; di immergermi nella mia Musica; di farmi trasportare; di evadere.

Mi ci è voluto pochissimo per scegliere di cosa occuparmi quest'oggi. Quando sono in fase negativa, quando tutto gira storto soltanto un musicista può essermi di totale aiuto. Per farmi star bene, per farmi star meglio.

Leslie Edward Claypool, meglio conosciuto come Les: il mio cugggino d'oltreoceano.

Egli non tradisce mai, non sbaglia mai un passo, un disco, un progetto. Mi sono letteralmente innamorato di lui nel 1991 quando si presentò all'allora giovine e lungocrinito De...Marga... con i suoi Primus e la "Navigazione nei mari di formaggio" (che è stata la mia prima recensione su Debaser tra l'altro).

Lime and Limpid Green è un EP di quattro brani; tutte cover, tutti rifacimenti di capolavori della mia / nostra grande Musica. Esce nel 2017.

Sean Lennon è l'altro fuoriclasse impegnato nel delirante progetto. Non servono ulteriori presentazioni di questo binomio perfetto, che si amalgama in spettacolare modo. Li accompagnano diversi efficaci comprimari, alla batteria, alle tastiere; ne escono ancora una volta trionfanti, nonostante l'esigua durata, venti minuti, del lavoro.

Il tutto registrato nella soleggiata calma del "Rancho Relaxo" di proprietà di Les. Fanno le cose in casa, con serafica e disinvolta calma; fregandosene di mode, di vendite. La classe innata di sapienti strimpellatori impegnati in un orgia di Psichedelia oscura e narcolettica.

Pink Floyd, The Who, King Crimson e Flower Travellin' Band i sacri nomi che vengono omaggiati. Con rispetto, senza nulla stravolgere rispetto ai momumenti originali.

Astronomy Domine ha l'onore di aprire l'ascolto. Con le prime parole cantate da Les che danno il titolo all'EP.

Si entra magicamente in un sogno di disarmante bellezza; un tappeto percussivo di tamburi introduce l'entrata solenne del prodigioso basso, dall'abituale e conosciuto suono liquido. La chitarra di Sean ricama, intaglia note diamantate; la voce di Les è una luce distante in avvicinamento. Spazio e tempo si fondono; io mi sciolgo davanti a cotanta forza evocativa. Non c'è parte del mio corpo che non sta tremando quando Sean si lancia in un prolungato assolo; una voce cadenzata, ripetuta, solenne guida per mano il brano verso la fine.

Difficile spiegare quello che "sento" in questi minuti; sono in pace, sono a posto...ma non credo per molto.

Arrivano anche le personali lacrime, e non scherzo. Lacrime di ovvia gioia che mi invadono durante l'ascolto di The Court of the Krimson King.

Niente...non mi esce niente da scrivere...sono in bambola...in estasi totale.

Lasciatemi godere di queste note immortali...

...in questo freddo e ventoso pomeriggio...guardando fuori dalla finestra ed incontrando con lo sguardo il bagliore accecante della neve che ricopre le mie montagne...

Ad Maiora.

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