Tutto quello che deriva dagli Unicorns è oro colato: lo hanno dimostrato gli Islands di Nicholas Thorburn ed ora è il momento di Alden Penner con i suoi Clues, progetto al quale partecipa anche Brendan Reed degli Arcade Fire. L'imprinting è fondamentale e in quest'album d'esordio sono state seguite alla perfezione le tracce dei genitori: il solito power indie pop che rasserena e diffonde entusiasmo, colmo di melodie orecchiabili e ritornelli contagiosi.
"Haarp" è il tentativo di far planare un aquilone tra le strade innevate, per poi riuscirci sospinti da arpeggi armonici che si caricano fino ad intraprendere un volo frenetico. "Remember Severed Head" potrebbe essere la colonna sonora di uno spot di qualche liquore; la voce tenue si alterna tra pause e ripartenze incitata da tastiere, schizzi di chitarra e un coretto di uh uh uh uhuh uhuh uhuh coinvolgente; questo è stato sempre uno dei punti di forza della famiglia Unicorns: cori che irresistibilmente catturano, come in "Approach The Throne", dove un la la la insistente e appassionante cavalca una chitarra fremente introdotta da trombe regali. "In The Dream" è fosca, sussurrata all'ombra dei cimbali con atmosfere velate e pseudo pompose, come in "Godless" dei Dandy Warhols. Questo clima viene ripreso in "You Have My Eyes Now", stesso tono soffuso che poi esplode in una fontana di colori che infonde serenità; questa volta sono uo uooo epici, su tocchi di piano e una chitarra a pioggia. "Perfect Fit" potrebbe essere una canzone dei Dresden Dolls, puro cabaret caratterizzato da cambi di ritmo del piano e da un'apoteosi finale. "Elope" è una fuga d'amore, un lento denso e malinconico che ricorda i Thee More Shallows, mentre "Cave Mouth" ha un certo richiamo psichedelico, quasi ipnotico, tra xilofoni e chitarre degne del genere. Voci di gnomo e musica balzante caratterizzano "Crows"quand'ecco la fantastica "Ledmonton": nell'intro rinascimentale la voce sussurra, poi si prepara per un entusiasmante laaa la la la la la laaa da cantare a squarciagola; gli attacchi del pre chorus, così come le melodie, ricordano "40'"dei Franz Ferdinand. Piano e voce ci donano una docile ninna nanna contornata da fievoli ululati in "Let's Get Strong" e ci invitano a posare il nostro aquilone, ma siamo sicuri che continueremo a farlo volare anche in futuro.
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