In questi primi giorni da recensore mi sono reso conto di quanto sia difficile scrivere di album che ancora non sono stati presi in considerazione. Specie se diamo per assodato che è necessario avere una buona conoscenza degli artisti e dei dischi che si trattano. Alla mia terza recensione faccio "mea culpa" e mi arrendo. Il mio resta comunque un peccato veniale visto che di questo "Roots And Echoes" se ne è è parlato una volta soltanto. Ora bando alle ciance.

I Coral sono una delle band più interessanti e creative emerse negli ultimi anni nel Regno Unito e fino ad adesso hanno sempre dimostrato come si possa fare musica retrò mantenendo però una freschezza e uno stile del tutto proprio. Dopo il buon "The Invisible Invasion" (comunque non il loro lavoro migliore) eccoli di nuovo con "Roots And Echoes". Si parte col singolo "Who's Gonna Find Me", canzone frizzante e carina in pieno stile Coral ma che non annovererei tra gli episodi più felici dell'album. La successiva "Remember Me" si distingue invece per l'interessante arrangiamento e fa già salire di tono l'album. La psichedelica "Fireflies", la veloce "In The Rain" e l'irresistibile "She's Gotta a Reason" col suo finale mozzafiato, si rivelano invece brani di ottima fattura e ci riportano alle atmosfere del loro sorprendente debutto. Ma i Coral ci sanno fare anche con le ballate e sfornano due perle quali "Jacqueline" che è anche l'altro singolo estratto, e la malinconica e autunnale "Rebecca You" con quegli azzeccatissimi archi in chiusura.

Anche se meno fresco e spontaneo dell'omonimo debutto, e di certo un gradino sotto a quel gioiellino che è "Magic And Medicine" questo "Roots And Echoes" è un'ulteriore conferma del talento di questi giovani ragazzi. Ormai una realtà consolidata. 

Carico i commenti...  con calma