Torno a scrivere una recensione in questo favoloso portale della musica dopo anni (forse). DeBaser, non c'è proprio un cazzo da fare, è e rimarrà unico, aldilà di tutte le "nuove" oscenità inserite per farci divertire (non me ne vogliate cari editors).
Ho una certa nostalgia dei litigi.
Ho una certa nostalgia degli insulti ricevuti.
Ho una certa nostalgia degli insulti seminati.
DeBaser siamo tutti noi indistintamente con le spalle al muro e il fucile puntato contro se di gusti musicali trattasi e ... di copertine.
La musica, è anche la copertina ... eviterò riferimenti storici banali e noiosi.
E' proprio uno stralcio della recensione del compagno Jdv666 (precisamente la recensione dell'album "Dead Magick") che ha acceso la miccia da cui scaturirà il mio solito vaneggiare di parole:
"É infatti lí che ci portano i Dead Skeletons, terzetto giá attivo su Youtube dal 2009, dove hanno man mano pubblicato I loro brani, che di recente si é finalmente deciso a pubblicare il proprio materiale su supporto fisico; supporto che promette bene giá dall´evocativa copertina, che mi riporta alla mente i King Crimson di Island (o sará semplicemente un residuo delle mie origini metallare, in cui il valore del disco veniva ancora sancito dalla cazzutaggine delle copertine, che mi porta ad apprezzare qualunque cosa con un teschio in copertina?)"
cit. Jdv666
... ripensandoci è proprio la cazzutaggine delle 2 copertine in questione a darmi la "forza" per recensire di nuovo ...
L'album di cui mi accingo a scrivere questa recensione può essere scaricato gratuitamente dal link seguente (trattasi di "Robba Alternativa ma che dico Alternata").
Dimentichiamoci il Bowie e la polvere di stelle degli anni ormai andati, dimentichiamoci i gloriosi sbarchi lunari e futuristici viaggi spaziali.
Lasciamo perdere la ribalta degli Hawkwind e non scomodiamo i secoli di musica che ci hanno lasciato.
Evitiamo di mettere in causa SunRa che si cagherebbe sotto dalla paura.
Lasciamo in pace gli alieni che furono per dare il ben venuto alla nuova (aliena ma direi più che altro alienante) generazione di smanettoni computerizzati.
Synth, batterie, sinuosi bassi, poche parole (presenti nella sola "The Spaceman") qualche lurida schitarrata e il presentimento che gli alieni ci spaccheranno il culo.
Definirei le sonorità dell'album "Psychonaut" una sorta di garage mantrico (tracce mediamente da 8 minuti) al sapore di sangue.
Le incalzanti lenzuola di synth e basso dei "Morti cosmici" mi ricordano i migliori Warlocks, con quel lerciume in più e cattiveria all'ectoplasma.
The Cosmic Dead, la formazione:
- James T McKay - Guitar
- Omar Aborida - Bass
- Julian Dicken - Drums
- Lewis Cook - Synths
L'oscurità, il freddo e quella cazzo di umidità che fa marcire tutta la Glasgow dei nostri beniamini in 10 tracce:
1. Lavinia (Mother ov Mystery) 10:12
2. The Spaceman 08:38
3. Eyes in The Mountains 06:19
4. Inner Circle 05:13
5. Adimite Obscuritatem 03:07
6. Serpent Coils The Earth 09:36
7. Astral Curvature 07:02
8. Psych Ashtray Aktion Mother 17:56
9. Fool & The Five of Swords 08:01
10. Psych Ashtray Aktion Mother II 11:25
Come va la batterozza!
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