Mi piace pensare alla psichedelia come ad un virus a cui non si è mai trovata una cura. Un'entità mutante che sopravvive adattandosi ad ogni ecosistema con cui viene a contatto.

Il contagio può essere lieve e appena avvertito, ma può assumere forme endemiche, esulando dal mero ambito musicale per attecchire in profondità nella psiche degli infettati.

Il virus non aggredisce il soggetto cercando di prenderne il controllo. Si insinua furtivamente nelle strutture musicali (ma soprattutto mentali), bisbigliando lascivamente all'orecchio del musicista infetto. "Aggiungi un po' di Phaser a quella chitarra", oppure "Ripeti quel tempo di batteria finchè non svieni" o addirittura "Fottitene del minutaggio, continua a improvvisare!", possono essere solo alcuni dei malsani suggerimenti avvertiti dai contagiati. Certi luoghi e certe culture hanno subito periodici contagi di massa. La Germania di fine '60 - inizio '70 fu uno dei paesi meglio contagiati dal morbo, che come un'improvvisa peste caleidoscopica si diffuse in maniera capillare nella musica e nella cultura tedesca del tempo Uno dei tanti esempi di tale pandemia è il primo disco dei Cosmic Jokers.

In verità frutto della mente di R.U. Kaiser, demiurgo del rock tedesco dei primi '70, il disco consta di due lunghe suite indebitamente estrapolate dalle sessions di "Tarot" di Walter Wegmüller e "Lord Krishna Von Goloka" di Sergius Golowin. Un gruppo non gruppo quindi, formato da due dei Wallenstein, Manuel Göttsching degli Ash Ra Tempel, Dieter Derks (proprietario dell'omonimo studio in cui fu registrato) e l'onnipresente Klaus Schulze. Anche se operazione dettata da meri fini economici, mi sento di ringraziare caldamente il Kaiser per questa sua veniale mancanza.

"Galactic Joke" nei suoi 20 minuti centrifuga cavalcate cosmiche a base di phaser, tappeti astrali di tastiere e bassi che aprono buchi neri. "Cosmic Joy" è permeata da un'aura di contemplazione immobile e di fissità temporale, un brano che sembra fluttuare in stato gassoso dall'alba della creazione, raramente scosso da improvvise tempeste percussive.

Alla fine di questi 42 minuti comincerete a provare i primi sintomi di contagio: lentezza nei movimenti, crescita esponenziale del cuoio capelluto, leggera repulsione all'acqua. Con i successivi ascolti sopraggiungerà una certa secchezza delle fauci e una appetito ancestrale per ogni genere commestibile. La cura come detto non esiste, potrei consigliarvi un luminare in materia che vive in Svizzera ed ha appena sorpassato i 100......ma sapete la Privacy....

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