Questo è il secondo album della band irlandese, grazie al quale si assicura la popolarità sia in Europa (dove il suo primo lavoro, "Everybody Else Is Doing It So Why Can't We?" non era riuscito a sfondare), sia in America, ma qui si tratta di una consacrazione visto il successo del primo album.

Beh, c'è ben poco da dire, la cosa che rende l'album eccezionale è la voce di Dolores O'Riordan, che mette in atto un vero e proprio show, per lo più accompagnata da melodie alla tastiera e chitarra acustica, ma fanno la loro parte anche gli archi, come in "Empty".

È comunque difficile in questo album scegliere le canzoni da citare, sono tutte particolari, sicuramente però quella che si mette più in mostra è la popolarissima "Zombie", una canzone cattiva, indignata, l'unica dell'album con chitarre fortemente distorte. Il pezzo segna l'impegno sociale del gruppo contro la guerra e soprattutto l'impegno per la difesa dei bambini e proprio di quest'ultimo tema tratta "The Icicle Melts".
Degna di nota è anche "Ode To My Family", canzone dedicata alla famiglia, dalla quale Dolores è stata tenuta lontana per lunghi periodi in seguito ai tour negli States e di questo ne soffre.
Poi stupenda è la chiusura del cd, "No Need To Argue", che dà anche il titolo all'album, canzone quasi del tutto bisbigliata ma con improvvisi acuti da brivido, il tutto accompangato da un delicato suono d'organo.

Per chiunque conosca solo i Cranberries degli ultimi anni, cioè da "Wake Up And Smell The Coffee": i Cranberries di un tempo erano infinitamente superiori e speriamo che tornino tali!

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