13 SECONDI, A MEASURE OF LIFE, AND THE DREAM HAD TO END 

 "The Only One" è il primo singolo estratto dal nuovo album dei Cure, che uscirà il 13 settembre (il loro tredicesimo), ed il primo di una serie di estratti, con cadenza mensile (ogni tredici del mese), ascoltabili in streaming sul loro sito (www.TheCure.com).

 Devo dire subito che fa un certo effetto ascoltare la voce di Robert Smith in un pezzo "nuovo", e purtroppo devo dire, subito dopo, che la sensazione di aver messo su, "Friday i'm in love", è veramente forte, e che i fasti di "Faith", "Pornography" e "Seventeen Seconds" sono ben lontani.

Le sonorità sono le peggiori della loro lunga carriera, e i testi, banali come non mai, fanno passare rapidamente la voglia di ascoltare l'album, delusione e rabbia quindi, per un gruppo che era a suo agio nel buio e che alla luce abbagliante e diretta del sole ha mostrato tutti i suoi limiti.

A questo punto è d'obbligo una riflessione: Robert Smith è ormai un uomo sulla cinquantina, continua a tingersi i capelli e ad usare rossetto e fard, continua a parlare d'amore come fosse un ragazzino di 15 anni, cerca disperatamente di tornare indietro nel tempo, usa trucchi di ogni genere, richiama a se Simon Gallup al basso, Porl Thompson alla chitarra e Jason Cooper alla batteria, organizza concerti colorati e dai grandi effetti scenici, mette su operazioni di marketing quasi disperate, ma ciò che risulta più interessante di tutto questo lavoro è il gruppo di spalla che apre i loro concerti, i 65dayofstatic.

"Time slips away
and light begins to fade
and everything is quite now
feeling is gone
and the picture disappears
and everything is cold now
the dream had to end
the wish never came true
and the girl
starts to sing
seventeen seconds"

"A measure of life" da Seventeen Seconds

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