Ascolto i Cure dall'età di 13 anni; mi capitò quasi per caso, in compilations di vario genere (prevalentemente metal) c'erano anche pezzi dei Cure.

La prima canzone che suscitò il mio interesse fu "A Night Like This", poi "Boys Don't Cry" e "Want"; ma fu quando ascoltai "Just Like Heaven" che decisi di documentarmi su chi fossero questi Cure che avevo solo sentito nominare. Così mi procurai qualche loro albums e il primo di questi fu proprio "Wish"; probabilmente è anche per questo che ne sono rimasto particolarmente affezionato. Rimasi impressionato da ciò tutto ciò che riusciva a trasmettermi questa band, tanto che in breve tempo ebbi la loro discografia completa!

Ora che di anni ne ho 23 la mia passione per loro è rimasta intatta. Mi riesce difficile dire quale sia a mio parere il miglior album dei Cure, però penso che il gruppo abbia dato il meglio di sé in 2 periodi: nei primi 4 albums che includono la grande trilogia; e successivamente da "Kiss Me Kiss Me Kiss Me" fino a "Wish". Non penso assolutamente che il resto sia da buttare, ma nei periodi citati i Cure appaiono nettamente più ispirati. In albums come "the top" ad esempio sembrano quasi indecisi su cosa voler suonare, su che direzione prendere. Detto questo ho voluto soffermarmi su "Wish" perché lo ritengo l'album più completo, quello che mette un po' tutti d'accordo. Gli amanti del dark puro preferiscono "Pornography" o "Disintegration"; così come altri considerano questi rispettivamente troppo tragici e omogenei, tanto da preferire un "Kiss Me Kiss Me Kiss Me". Ecco che "Wish" può essere considerato come un miscuglio di tutto questo, un miscuglio indubbiamente ben riuscito!

In "Wish" è presente un po' di tutto: pezzi elettrici come "Open" (dove Robert Smith descrivendo una serata come tante in compagnia, odia tutto ciò che fa e l'uso incontrollabile di alcool), la grandiosa "From The Edge Of The Deep Green Sea" (canzone in cui Robert esprime tutta la sua disperazione per la dipendenza dalla droga e la sua voglia di smettere), l'aggressiva ed energica "Cut" (in cui Smith canta rabbiosamente la sua voglia di tagliare con una storia d'amore tramutata in odio) ed "End" (che allarmò tutti i fans dei Cure perchè lascia intendere uno scioglimento del gruppo, causa la monotonia e l'inutilità di proseguire oltre, in quanto detto tutto ciò che c'era da dire e fatto tutto ciò che c'era da fare); pezzi allegri e spensierati come "High", "Wendy Time" (non molto esaltante), "Doing The Unstuck"(parte bene ma stanca un pò alla fine) e la lodevole "Friday I'm In Love"; bellissime ballate come la dolcissima "Trust" (che invoca alla fiducia), l'emozionante "A Letter To Elise" (che descrive l'amarezza e la rassegnazione per un amore finito) e l'intensa "Apart" (canzone sull'incomprensione di una coppia causata più che altro dall'orgoglio). Molto bella anche la tristissima "To Wish Impossibile Things" (il mio testo preferito dell'album! un testo nostalgico che mostra un Robert Smith perso nel ricordo di giorni e notti passati, nonché dispiaciuto per speranze svanite e sogni infranti: "all I wish is gone away").

Insomma, un album straordinariamente lunatico in cui si passa facilmente dalla sfrenata euforia alla profonda malinconia; un album che a mio parere ha strameritato il grande successo mondiale che ha avuto.

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