Sappiamo sempre cosa aspettarci da un nuovo album dei Darkness.

Se questo è un bene o un male, sta a voi deciderlo. I fratelli Hawkins, arrivati al quarto album post reunion, decidono di fare qualche piccolo cambiamento con questo nuovo “Easter Is Cancelled”; niente di rivoluzionario, sia chiaro. L’attitudine cazzona è sempre lì (come conferma dovrebbe bastarvi il titolo, ma se proprio non vi basta il disco è stato descritto dagli stessi autori come un “concept album sulla teoria dei multiversi”), ma stavolta c’è qualcosina in più, qualcosina che fa pensare ad un’inedita volontà di crescita.

Alla produzione (anche questo forse per garantire maggiore autonomia) torna il chitarrista Dan Hawkins (dietro alle manopole anche per il riuscito “Last Of Our Kind” di quattro anni fa), ed il sound in alcuni episodi ne giova profondamente, tornando ai fasti dei primi due dischi: “How Can I Lose Your Love” non avrebbe sfigurato in “One Way Ticket To Hell… And Back”, “In Another Life” è una vera e propria erede del vecchio classico “Love Is Only A Feeling” e sarà sicuramente un must dal vivo.

Per il resto, i rocker britannici provano ad osare un po’ e l’operazione riesce pure bene; il singolo “Rock And Roll Deserves To Die” apre tra chitarre acustiche, flauti ed improvvise fiammate hard rock, andando a costruire una struttura vagamente prog che spiazza un pochino ma convince appieno. “Deck Chair” è un episodio scuro e riflessivo, davvero sorprendente da trovare in un disco della banda Hawkins, ma la vera sorpresa è “Heavy Metal Lover”, pezzo fantastico che unisce l’attitudine cazzonissima del quartetto britannico ad un’ambizione nella costruzione del brano davvero insolita, con strepitose citazioni a certo metal estremo ed il solito gran gusto nel riffing.

Anche dove le cose si mantengono più “canoniche” (tra AC/DC, Queen e compagnia), il giochino stavolta funziona (“How Can I Lose Your Love”, “Heart Explodes”) e si viaggia spediti tra riffoni ficcanti e divertenti, i soliti falsetti impossibili di Justin Hawkins e assoli torrenziali e tamarri al punto giusto.

Bel ritorno questo dei Darkness: divertente, simpaticamente tamarro ma con una puntina di ambizione che fa sorprendentemente bene al sound dell’ormai veterana hard rock band britannica.

Brano migliore: Heavy Metal Lover

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