Nella loro putrida cozzalaggine non sono male. Giuro. 'Sti quattro ometti spaccano. "Permission To Land", già il titolo del disco è tutto un programma, i titoli delle canzoni poi... ma non è questo il punto. Il punto è che questo disco è bello.
I riff sono ispirati ai Led Zeppelin, ai Queen, a quei mitici anni '70 di Almost Famous. Già, sembra di tornare indietro nel tempo, ci mancherebbe solo di avere il vinile...
Il disco parte e senti già ribollirti il sangue, ti prende. Gli acuti poi colpiscono, è bello l'effetto che creano in contrasto con i riff granitici delle chitarre, il basso fa poco e niente, la batteria invece bene supporta l'insime.
Non sono questa gran novità, d'accordo, ma il loro lavoro è più che apprezzabile, a loro modo ti fanno vedere le cose con semplicità e chiarezza, ti divertono, ti fanno svagare. Certo, ma un gran disco deve parlare di problemi, di sentimenti, deve arrivare al punto; sembra incredibile a dirsi vedendo i loro abiti, i loro atteggiamenti, il loro video, ma i Darkness parlano proprio di tutto ciò di cui si deve parlare, raccontano di storie d'amore, di problemi legati alla vita quotidiana, di tutto, e lo fanno con naturalezza.
Colpisce il loro modo semplicistico di vedere la realtà, fatta di effetti imprevedibili, di situazioni paradossali, tutto è fuori controllo, e allora tanto vale lasciarsi trascinare dalla corrente.
Dopo tutto credo che ognuno di noi creda in una cosa chiamata amore.
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