I Decemberists si spogliano.

Giunti al loro sesto album in studio, provati da una serie di uscite forse troppo arzigogolate e reduci dal fallimentare (per chi scrive) "The Hazards Of Love", complicata opera che troppo subiva le reminescenze del Progressive britannico, i nostri si recano in una fattoria nell'Oregon e compongono un disco veramente Americano.

Il gruppo si tuffa in un Folk per nulla pretenzioso ma ricco di sfumature, pescando a piene mani da autori quali Bruce Springsteen e Neil Young, influenze che si possono perfettamente notare nel primo singolo "Down by The Water", senza dimenticarsi delle proprie origini. Sorge infatti spontaneo il paragone con "Castaways And Cutouts", del quale possiamo considerare questo album il più accessibile (e forse più maturo) successore.

Respiriamo per quaranta minuti un'atmosfera di armoniche a bocca, chitarra acustica e steel guitar, che si amalgamano a formare qualcosa di simile ai Bright Eyes di "I'm Wide Awake", per un album che rappresenta la fase meno complessa e più immediata dei Decemberists, che si rivelano capaci di reinventarsi piuttosto bene.

Non imperdibile, ma molto piacevole

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