The Distillers: un bicchiere di latte inacidito.
Prendi 4 "musicisti" di cui 3 sono inutili e anonimi gregari di cui nessuno ricorderà mai le facce, omini perfetti per la finto punk band tipo di metropoli, magari Los Angeles perchè no!
Prendi una cantante frigida artisticamente che faccia entrare il 99% della popolazione maschile in "Me la farei malamente Mode" e che contemporaneamente sia il punto di arrivo per aspetto per ogni ragazzina 15enne pazzerellona. Prendi accordi strasputtanati da 25 anni a questa parte, suvvià, un po' di riffettini di qua un po' di riffettini di là e... "la musica la abbiamo, vendiamo milioni di dischi ai bimbi brufolosi che di Punk non sanno un cazzo hihihihihiohoohohehehheheahahhaah".

Non c'è nulla da ridere con i The Distillers. Ma continuiamo.
Prendi un bel contratto con una major che ti imponga come e quando devi sfornare le tue 12 tracce, scegli chi ti possa dare più soldi possibili e che ti castri di ogni particolarità artistica e musicale. Prendi chi sappia rendere il tuo prodotto mercantile piu digeribile per i Kidz annoiati e le finte femministe neonate che spuntano come funghi. Prendi ogni POSA del mondo antico del rock: tatuaggi, voce rauca, smorfie da spastica, sputi e inseriscili in una ragazza con l'immagine da dannata ma che rimane contemporaneamente eccitante per i bavosi. Colpo al cerchio colpo alla botte. Trasgressione e bellezza, uno share sempre più alto: showbusiness da 10 e lode. Procediamo. Prendi i veri gruppi di riot grrrl: L7, Bikini Kill, Lunachicks, Babes In Toyland, 7 Year Bitch e scopiazza le loro formule fino ad annacquare la ferocia, la dinamicità e la sincerità. Prendi, cara Brody, la foto di Courtney Love e mettiti a scimmiottare le sue pose da rockstar punk fallita che non è altra. Prendi ogni vantaggio possibile dall'essere stata la stronzetta di turno di ogni rocker celebre del pianeta (Rancid... QoTSA). Prendi ogni gesto, ogni nota, ogni stereotipo del rock dagli anni 70 fino ad adesso e passa il tempo a convincere i minorenni sulla unicità e virulenza della tua opera.

In definitiva: questi Distillers sono l'ennesima truffa che le major ed Mtv ci propinano. È più riot mia nonna quando fa il sugo. Lanciare sul mercato nel 2004 pezzi che sarebbero puzzati di vecchio già 15 anni fa, posare a Joan Jett essendo un anacronismo vivente, fare i due accordini e la voce rauca possente da femminista emancipata: che gruppo penoso e falsone.

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