"This is the end, beautiful friend. This is the end my only friend..."

Nata come canzone d'addio nei confronti di una ragazza amata, "The End", scritta da Jim Morrison, era uno dei brani che i Doors nel 1966, ancora agli inizi della loro carriera, suonavano nei club di Los Angeles e dintorni. La band californiana nel maggio del 1966 cominciò a suonare al Whisky A Go Go, locale neonato alle cui redini c'era Elmer Valentine, grande uomo d'affari. Durante l'estate di quell'anno, i Doors crebbero musicalmente grazie alle loro esibizioni fisse: suonavano due volte a sera, attirando i giovani in cerca di musica innovativa. La fama del gruppo era dovuta soprattutto, inizialmente, al modo abile di suonare le tastiere di Ray Manzarek: Jim Morrison al principio cantava dando le spalle al pubblico, in quanto timido e introverso, ma col tempo imparerà a imporsi in modo teatrale in scena. La volgarità di Morrison irritava il proprietario del locale, ma, finché il registratore di cassa suonava, quest'ultimo poteva anche passarci sopra. I Doors attirarono sempre più gente e il Whisky A Go Go acquisì fama. Essi suonavano insieme a gruppi rinomati e più maturi di loro, tra cui i Them di Van Morrison e i Love: questo aiutò ulteriormente il costruirsi della fama di Jim & company. Jim Morrison era il nuovo sex simbol del Sunset Strip, quartiere in cui si trovava il Whisky; tutti nell'ambiente dicevano che i Doors erano la nuova grande rivelazione. Tutti parlavano di loro, ma erano senza contratto. Essi continuarono a lavorare al Whisky in attesa dell'arrivo di una proposta decente. Quando Jim, qualche mese dopo l'estate del 1966, comincerà a essere intervistato dai giornali, già esprimerà nostalgia per il periodo delle esibizioni regolari al Whisky, specie per l'impulso creativo che ne era venuto per la band. Agosto 1966: Jac Holzman, presidente dell'Elektra Records assistette alle esibizioni dei Doors. All'inizio egli era insoddisfatto e non trovava nulla di speciale nella band californiana, ma, quando sentì suonare "Alabama Song", fu colpito a tal punto da proporre ai Doors un contratto di 5000 dollari garantiti per tre album, una royalty del 5% e il 25% delle edizioni musicali della Elektra: molti definirono pazzo Holzman, ma il tempo dimostrerà il contrario. Dopo una lunga riflessione durata mesi finalmente la band firmerà con la Elektra, nel novembre del 1966.

Jim Morrison cercò "Elektra" in un libro di mitologia prestatogli da un amico e venne a conoscenza del "complesso di Elektra" e, dopo ulteriori ricerche, a conoscenza del "complesso di Edipo". Egli ne fu affascinato a tal punto da lavorare su un ipotetico brano ispirato ad esso. "The End" è un capolavoro di estrema artisticità, ha una musicalità magnifica, orgasmica, psichedelia senza un difetto, nessun neo, nessuna imperfezione, il miglior brano psichedelico di sempre secondo me, seguito da "Interstellar Overdrive" dei Pink Floyd di Syd Barrett. Quando Robby Krieger parte con quel suo riff di chitarra dall'accento spagnolo e dall'atmosfera misteriosa, mi parte il cervello e sono ammaliato dalle note. Ma quando entra in campo la voce di Jim il mio cervello è ormai solo sintonizzato sulla canzone. Undici minuti di libidine, con le onnipresenti tastiere del virtuoso Ray Manzarek, un talento musicale inimitabile.

"The End" è un'epopea, un capolavoro di arte allo stato puro, un susseguirsi di orgasmi, sensualità e durezza. La sezione edipica è pazza, estremamente fuori, una cosa che mi fa morire. Quando il brano si chiude con quel "This is the end" di Jim con voce sospirata e stanca e Densmore alla batteria agisce sul cimbalo, la libidine si spegne lentamente.

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