"The dude", gruppo di origine francese che canta in inglese, il cui nome tradotto significa "Il coso" mmm, davvero un nome se non altro particolare...
Ok, se volete una recensione particolarmente originale, non vi farò le solite presentazioni, questo gruppo è composto da tizio e caio etc etc. Ve ne parlerò dal mio punto di vista, ignorantello forse, ma con buone intenzioni.
Allora dicevamo, cos'è questo "Coso", un altro gruppetto insignificante nella strabordante scena indie-rock europea? Probabilmente al primo ascolto si, ma se si presta maggiore attenzione o se si cerca di andare al di là del sano scetticismo degli intenditori, forse non sono poi così insignificanti.
Non mi intendo molto di generi, e non mi piace molto la classificazione e la marea di definizioni che esistono nell'ambito musicale. Ma è inevitabile, noi umani tendiamo a classificare tutto, per ordinare il caos di informazioni che ci piomba addosso. Come ordinare questo caos di generi mischiati tra loro in questo strano gruppo sconosciuto ai più? Al primo impatto mi verrebbe una definizione grossolana e forse poco convincente: un gruppo post-beatlesiano e floydiano-psichedelico francese.
Le influenze maggiori che il mio orecchio inesperto percepisce sono per lo più loro: Beatles, Pink Floyd, ma anche Radiohead e Queens of The Stone Age. Ebbene si, non credo di aver esagerato. Certo il livello è palesemente inferiore a tali grupponi maestosi e intoccabili (OVVIAMENTE!). Ma nel "Coso" si riscontra un bel mix tra power pop, trip-hop con vaghe sfumature di psichedelia floydiana e radioheadiana. E negli episodi più ritmici, si riscontra pure un hard-rock stoner alla Queens of the stone age.
I brani più riusciti che racchiudono tutti questi elementi sono "Dawn", che parte come ballata power-pop trip-hop, per poi incalzare in un ritmo più martellante e stoner; e "Sunday 3 AM" in cui si sente una voce femminile suadente, con pesante accento da femme fatale francese, che ci presenta una ballata particolarmente sensuale e psichedelica, che si trasforma in una violenta schitarrata hard-rock.
La title track "Specially for you", è un semplice ma ottimo pezzo hard-rock, il basso è davvero notevole. Certo forse il testo del ritornello è un po' banalotto "And still in my head was dreaming the same tune, I wrote this song specially for you...", ma il tutto è compensato dal sound particolarmente efficace. "Mister Police", parte con un martellante riff che sfocia in una ballata beatlesiana di vecchio stampo. Il titolo e il testo ricordano "Karma Police" dei Radiohead. Anche questa fa la sua porca figura, sebbene forse i più esperti tra voi giudicheranno tutto ciò forse un po' banale e stra-sentito.
Un altro episodio particolarmente felice del disco è "Selfish Guy", qui mi ricordano i Placebo in un periodo molto ispirato: "I'm a selfish guy, I'm a big prick, I smell like shit...", se non altro un'ottima autocritica! Ed ecco che però il tutto viene spezzato dalla suadente voce anglo-francese, pronta ad offendere anche lei il povero "selfish guy", ecchecevoi fa, probabilmente se lo meritava.
Invece ascoltando "Kiss me", a parte il riff iniziale di vaga assonanza post-punk, nel ritornello noto anche una certa influenza brit-pop alla francese, sulla scia degli Oasis (se mi permettete, il risultato è migliore dei Gallagher, anche se perr alcuni di voi sarà una bestemmia) e Kaiser Chiefs.
Spero di aver solleticato la vostra curiosità, mi scuso per la mia ignorante visione della musica e per aver sicuramente cannato qualche definizione o parola.
Certo i The Dude non saranno i nuovi "Oasis" o dei fenomeni, ma meritano almeno un ascolto. Giungerete a due giudizi opposti: "'sta boy band francese fa orribilmente schifo" oppure "questo Coso non è malaccio dopo tutto".
A voi l'ascolto.
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