"LC" è un capolavoro. lo dico senza timore uno dei migliori dischi , uno dei più atipici dischi dei primi anni 80 . Martin Hannett ha colto il genio di questo ragazzo che non suonava la chitarra , dipingeva malinconici quadretti ad olio frutto della sua solitudine . Altra faccia di un più violento Jan Curtis . Dipinti in note malinconiche, solitudine. Un genio che accarezzava le corde di una chitarra con la timidezza che accarezzava la pelle di una ragazza.

Anche questo è post punk, introverso chiuso nell' animo di uno dei migliori chitarristi in circolazione, amato da Brian Eno.Con poche note entra nel cuore, fa innamorare con le sue minimali note truccate da una semplice pedaliera, dipinge paesaggi , una malinconica voce impastata da emozioni e chimica .

Jan Curtis appare fra le cornici dei suoi acquarelli , introverse note, una chitarra molto lontana nel suono ma due cuori molto vicini fra le introverse note dai colori opposti.

Anime nella tormenta , fini diversi,diverse coincidenze di vita.

Musica che nasce dallo stesso disagio. Mi prenderete per un visionario nell'accostare queste figure, ma loro sensibilità pur diverse come il giorno dalla notte nascono dallo stesso cuore e pochi lo hanno capito , giusto i grandi della Factory.

Io nelle mia confusione continuo a pensare che " LC " sia un momumento degli anni 80

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