Non posso credere che nessuno abbia ancora recensito questo disco, le uniche spiegazioni forse sono che "Punks not dead" non ha bisogno di nessuna recensione.

Gli Exploited sono una di quelle band che hanno molte particolarità, primo è una delle band Hardcore Punk più famose nell'universo, che con il loro personale tocco compositivo da incalliti autodidatti sfiorano la banalità restando senza dubbio dei geni. Il secondo punto, quello che fa soffermare di più i "figli della strada" più seminali è che come punk sono poco credibili (non me ne vogliate), odiano tutti, odiano il mercato multinazionale, sono degli incalliti predicatori, ma quando li si vede suonare in giro sono trasportati da autobus a due piani.... eheheheheh direi io il grande bluff del rock'n roll.

Comunque sia sono qui per parlare della loro musica e non del loro modo di ipnotizzare con le prediche anarchiche ragazzini che li prendono come vati, per poi succhiargli i soldi con i loro vendutissimi album. Il punto forte della band è Wattie Buchan, la sua voce è ira, la sua voce è eccesso, la sua voce è il modo più diretto per decrivere l'anarchia. In questo album oltretutto suona anche il tanto amato dai nostalgici, Big John chitarrista simbolo della prima ondata degli "Exploited".

Ascoltando l'album non ci sono canzoni da buttare, si inizia con la folla che acclama la band con il classico motto "Barmy Army Explited!" per poi partire con la title track "Punk's not dead" della quale non possono essere molte spiegazioni è semplicemente un classico, si continua con traccie non da meno, "Mucky Pup", "Cop Cars", "Free Flight" (al diavolo, dovrei elencare tutte le canzoni?!) sono tutti cavalli di battaglia della band. Per la massa una delle migliori canzoni del lavoro sono "S.P.G.", "Barmy Army Exploited" o "I belive in Anarchy" senza dimenticare la particolare "Sex in Violence".

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