I The Fall Of Troy sono un gruppo di Mukilteo, Washington, che mescola il math rock con la furia primordiale dell'hardcore punk. Dopo il primo album self-titled (seppur molto acerbo e della produzione scadente mostrava alcune buone idee), nel 2005 è uscito "Doppelgänger". In formazione troviamo alla chitarra e al microfono il leader Thomas Erak, al basso Tim Ward, e alla batteria Andrew Forsman.
Questo secondo album mostra l'evoluzione compiuta della musica dei The Fall Of Troy rispetto al primo lavoro: chitarra velocissima che disegna melodie a suon di tapping convulso, breakdown pesanti come vuole la tradizione metalcore, alternanza tra screaming disperato e voce in clean. E' in questo marasma di elementi che spesso l'ascoltatore si perde, e cerca in qualche modo un appiglio che lo riconduca alla canonica forma-canzone. Impresa che non è titanica come vuole invece il caso dei The Mars Volta (gruppo a cui neanche troppo velatamente Erak e soci fanno tributo), ma il senso di confusione spesso è notevole. E' da notare inoltre che tutti i titoli delle canzoni non hanno nulla a che fare (almeno a primo impatto) con il testo delle canzoni stesse. Si tratta però di una confusione ragionata che vede le sue basi gettate da un math-rock moderno e straordinariamente ispirato. I The Fall Of Troy in questo album danno vita a una nebulosa di melodie molto complesse, ma si rifiutano di impegnarsi troppo in ciascuna di esse. The Hol[]y Tape è un esempio di quanto detto: riffing tagliente, assoli veloci, parte ritmica invadente, continui cambi di tempo sono l'espressione di una sindrome di Tourette musicale che costringe la canzone a sbandare senza sosta né pace.
Quanto detto potrebbe indurre a pensare che la musica del trio di Mukilteo sia un mero esercizio di stile sconclusionato: in realtà ad aiutare l'ascoltatore a ricomporre i frammenti di ogni canzone ci pensano ritornelli che spesso richiamano la cultura emo, senza scadere però nel patetico o nell'autoindulgenza. Nella tracklist trovano spazio anche quattro tracce che erano già presenti nell'album d'esordio, riarrangiate e rese migliori anche dall'assunzione del produttore Barrett Jones (che aveva già collaborato con i Foo Fighters): F.C.P.R.E.M.I.X. è una delle migliori composizioni dei TFOT, che fa della melodia e della carica sprigionata le sue armi migliori. Le doti strumentali di ogni singolo componente sono indubbie, ed è da tenere a mente che nell'anno in cui il disco è stato registrato nessuno di loro superava i vent'anni di età.
"Doppelgänger" è la dimostrazione che si possono scrivere album strumentalmente complessi senza prendersi troppo sul serio. Lo consiglio in particolare a tutti i fan di metalcore e progressive.
Carico i commenti... con calma