Da sempre considerato un mezzo passo falso,e fondamentalmente un album debole dai fans nella carriera pluriennale del malefico Mark E.Smith (R.I.P.) dei suoi Fall,"Are You Are Missing Winner" esce in un momento parecchio disastrato della band Mancuniana: l'ennesima line-up licenziata alla fine del 2001,e pochi mezzi finanziari oltre ad eccessi etilici e debiti col fisco Albionico accumulati anni addietro,riportano MES in tour praticamente dappertutto.E fu proprio nel 2002 che li vidi a Bologna,al Covo,in una delle pochissime date Italiane concesse in 38 anni di carriera,proprio in occasione dell'uscita di questo LP. Che taglia di netto tutte le elettronicherie usate fino a quel momento,per tornare ad un grezzo Post-Punk-Garage con sporadiche venature Morriconiane (cfr.Crop-Dust) e Rockabilly,ma che naufraga irrimediabilmente contro l'ego marcio del Sig.Smith (mai come qui in un mood etilico-bilioso veramente nocivo),una produzione raffazzonata ed approssimativa,che sbalza i volumi da una traccia all'altra,distorce e ricicla piu' versioni del solito brano ( "My Ex-Classmates Kids" e "I Woke Up in The City",uscita su 45 poi inserita nella versione deluxe su CD ),coverizza alla bell'e meglio un vecchio brano di R.Dean Taylor e tritura tutto nel medley finale semimprovvisato,ed inserito forse solo per questioni di minutaggio.E parlando di cover,se riuscite ad arrivare in fondo alla Iggypoppiana "Ibis-Afro Man" e i suoi tre minuti di scimmia meccanica,avete veramente qualcosa che non funziona.Le note di copertina (se copertina si puo'chiamare) accreditano "Burgeois Blues" a Robert Johnson ma e' di Leadbelly giusto per capire la lucidita' con cui era stato confezionato il tutto. Il chitarrista Ben Prichard,all'epoca neo-promosso lead-guitar dal dispotico leader, disse in seguito che a causa del budget ridotto lo studio di registrazione scelto era pessimo,uno scantinato infestato dai topi e sotto il pavimento di una palestra,cosicche' durante la giornata erano udibili i rumori dei bilancieri lasciati a terra dai ginnici del piano di sopra. Inoltre Mark beveva di brutto.La recensione di Andrew Coven del Birmingham Post all'uscita del disco diceva:"Sembra quasi di sentire puzza di piscio",alludendo ai testi blaterati e intellegibili di uno Smith (ancora per poco) in pieno decadimento fisico.
La storia ci ha poi insegnato che la fenice-Fall e' risorta ancora svariate volte (e con una line-up finalmente quasi stabile alla fine)fino alla scomparsa del Leader all'alba del 2018,per cui la grandezza dell'Artista si staglia anche attraverso prove minori dettate dalla necessità come questa.A me,inutile dirlo, piace parecchio anche se non sono John Peel (R.I.P. anchelui!),ma i Fall piu' grezzi di sempre sono qui e in "Hex Enduction Hour" ,di sicuro.
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