Ho conosciuto The Field (al secolo Axel Willner) con questo suo disco d'esordio appena un paio di settimane fa. Un disco, a mio parere, favoloso. Per la sua maniera così' delicata di catturarti fino alla fine senza stancarti. Riuscendo in modo speciale a non annoiare pur basando il concept sulla ripetizione più' ossessiva. Donando la sensazione di un dolce assopimento tra sonno e veglia. Come se stessi dentro all'acqua facendo il morto, mentre un timido sole mi scalda il viso, nel contrasto di un'algida atmosfera.
Tutto pare così' stranamente leggero…. C'e' molta innovazione nella maniera di fondere certi meccanismi tipici della musica shoegaze con la tecno più' fredda e minimale, creando un ambientazione variegata e spumeggiante, attraverso bit rubati al pop più' impensabile. Il Nostro eleva una musica dalla natura prettamente danzereccia e quasi trance a prodotto raffinato di sperimentazione creativa da ascoltare in rigorosa intimità individuale. E' incredibile come riesca a smuovere l'emotività' senza esplodere mai.
Ecco come in "Over the Ice" Kate Bush geme freddamente in un muro spesso di noise rarefatto che si ripresenterà ancor più' evidente con "Sun & Ice". Il ghiaccio spesso della Scandinavia. Che si scalfisce ma non lascia mai penetrare a fondo. Un "campo" da gioco dove contrasti continui emotivi e sonori generano un' energia nuova e altra. Perché come si suol dire l'energia non si crea né si distrugge, si trasforma… e nonostante molti credano che non si possa più creare nulla di nuovo perché´tutto deriva sempre da qualcosa che c'e' stato precedentemente, e a maggior ragione quando si tratta di musica elettronica, secondo me quest'album smentisce proprio questo credo. C'e' un che di ipnotico e ammaliante in questo susseguirsi incombente e insistente. Dopo una prima fase di assopimento dei sensi e di tensione latente arriva "The Little Heart Beats So Fast" sensualmente ambigua. Ad aprire la strada alla seguente "Everyday" dove la vera sensualità' attesa per tutto l'album esce allo scoperto. Una luminosita' inaspettata che ha il suo culmine a circa 3 minuti dall'inizio del pezzo.
L'episodio che prediligo dell'album è "The Silent". Bella scoperta. Da approfondire.
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