"I miei pensieri ribollivano di rabbia verso la società - strano, perchè non eravamo che kids di periferia con infanzie felici. Per qualche ragione, tuttavia, la rabbia è sempre cresciuta in me. Erano gli adulti quelli che odiavo veramente, figure autoritarie che mantenevano sè stesse sottomettendo giovani persone. [...] Quello che posso dire è che la maggior parte di loro conosceva poco quello che pensavo e provavo veramente, e i loro insegnamenti non significavano niente per me. Volevo essere da solo nella mia testa."
Nel segno di un'infuocata performance dei Ramones, nacque l'epopea di una delle bands più seminali e, allo stesso tempo, dimenticate degli Eighties: The Fix. Completamente incapaci di suonare, divennero una band Hardcore non per scelta, una tra le prime del Midwest. Portare il verbo Hardcore in una delle zone, quella dei verdi paesaggi del Michigan, meno avvezze alle sonorità punk rock, non fu cosa facile. In un primo tempo, le loro spartane esecuzioni dal vivo fecero loro guadagnare solo quei dollari che i proprietari dei locali davano loro per convincerli a non suonare una seconda volta nella loro bettola. La svolta l'ebbero prima quando cominciarono ad aprire per i Black Flag (che furono buoni compagni di stanza) e, poi, quando incontrarono Ken Lester dei DOA, che li agganciò ai Dead Kennedys e li convinse a fare un tour in giro per l'America ("non c'era bisogno di nessuna etichetta discografica, solo di un furgone").
Furono anche tra le prime bands (i primi in assoluto furono i Necros) a firmare per la Touch And Go Records (che, nel 2006, ha pubblicato tutto il loro materiale nella raccolta "At the Speed of Twisted Thought"), che, all'epoca, non era che "una piccola rivista su cui si poteva leggere di Middle Class, Birthday Party e Germs." Il loro primo 7'', pubblicato in 200 copie, che aveva sul lato A "Vengeance" e su quello B "In This Town", fu quello che li consegnò alla storia. In quelle aree così lontane dalla California, da Los Angeles e da San Francisco, divennero loro l'esempio da seguire. Il loro era Hardcore nel senso proprio del termine: gli accordi dei Ramones e dei Dead Boys, di cui fecero anche cover nel loro primissimo periodo di vita, sparati alla velocità della luce nella maniera più grezza e feroce possibile e una voce scarna e alcolica che più che cantare, latrava. Suonarono ancora in giro per gli States con i Flipper, dei quali "fu memorabile una "Love Canal" di 20 minuti eseguita durante il soundcheck, dove Mike Falconi sembrava tirar fuori le note dal suo Fender con delle schegge di vetro." Si sciolsero, presto, nell'82, non riuscendo a rimpiazzare il batterista originale. Chissà se Steve Miller, ora scrittore e giornalista, Mike Achtenberg, che, dopo aver fondato i Blight con lo stesso Miller e col vocalist dei Meatmen Tesco Vee, sparì dalla scena, Jeff Wellman, ora agente immobiliare, e Craig Calvert, ora musicista blues, si ricordano di quando, nell'81, fecero esplodere il Midwest.
"He walks in all fire red
Just to see his lover's dead
He can't cry so he must fight
He walks with rage into the night
Dressed in blue, gun in hand
Squad car chase the wanted man
Daily papers they can't lie
Gas chamber, how's he die
Murder gives no quarter, no
No one thinks he'll go above
The law to make his vengeance real
A brother's life he's forced to steal
Dressed in blue, gun in hand
Squad car chase the wanted man
Daily papers they can't lie
Gas chamber, how's he die
Now see what he's gone and done
Now he'll face his justice, son
He never knew he had a chance
He never took the time to dance
Dressed in blue, gun in hand
Squad car chase the wanted man
Daily papers they can't lie
Gas chamber, how's he die"
Carico i commenti... con calma