Caro Wayne
Ma ti rendi conto di quello che hai fatto?
Ma è possibile che ogni volta che abbiamo a che fare con te ed i tuoi non esiste più confine fra l'assurdo, il pacchiano, il sublime, ed il geniale?
Queste sono cose da bambini, a cui tutto è perdonato.
Ormai penso che saresti capace di organizzare davvero, come ho letto da qualche parte, un viaggio su Marte solo per vedere che effetto fa la vostra musica suonata lassù.
Ma ti rendi conto di quello che diranno gli innumerovoli e seriosissimi fans dei Floyd a riguardo?
Potenziare "Speak to me" con una capsula con dentro lo spirito di "Clouds Taste Metallic", ed in particolare la coda di "Bad Days"?
Iniziare "Breathe" con dei reiterati colpi di tosse a tenere il ritmo al posto della batteria (qui c'è lo zampino di Steven).
E poi lasciare la tua voce strozzata a vagare solitaria in mezzo a pochi colpi di piatti, di tamburi e chitarre "low-fi" caduti li per caso.
O sconvolgere la dolcezza siderale del canto da sirena vagante nella via lattea della versione originale "The Great Gig in the Sky" con distorsioni noise ultrariverberate.
E sostituire nello stesso pezzo il meraviglioso piano di Richard Wright con poche pennate di chitarra ed un vibrafono solitario.
O distruggere con il vocoder il cantato di "Money".
E che dire che ogni volta che ascolto "Brain Damage" mi sembra che da qualche parte debba saltare fuori la vostra "embrionica" "Worm Mountain"?
Ma David e compagni, li avete avvertiti?
Dimmi la verità, a quando la rivisitazione in chiave psichedelica della Nona di Beethoven?
Comunque su Marte non penso che ti seguirò.
Però avvertimi prima di partire, non si sa mai, se sarò ancora vivo.
Tu sicuramente lo sarai, se continui a non crescere mai.
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