Il suono ovattato delle chitarre acustiche, la voce morbida e subito dopo lacerante. E' il nuovo progetto del duo David Csicsely e Clayton Cushman che fa rabbrividire ad ogni ascolto, grazie proprio alle caratteristiche prima indicate. Nati nel 2008 in Colorado, questi due musicisti, già membri della band black metal Acheronian Dirge, hanno deciso di metter su qualcosa di assolutamente originale nel panorama metallico statunitense e non solo.
Incastonare in un preciso genere la musica proposta da Cushman e Csicsely è alquanto complicato, così come sarebbe riduttivo affibiare un'etichetta e non esplorare invece le mutevoli e molteplici inclinazioni umorali del sound della band. Già decisamente singolare è la scelta di trattare temi della tradizione norrena (come ci sottolinea il nome del gruppo) affiancandoli ad un sound che nel polveroso suono delle sei corde acustiche ricorda il deserto americano e le sue sconfinate praterie. Un modo di suonare prettamente occidentale per descrivere testi e situazioni di tutt'altra estrazione: un connubio che potrebbe far storcere il naso ma che ascoltando il cd ci sta a meraviglia. E' questa la caratteristica principale di "Essence of nine", terzo studio album: in esso si trovano gli sprazzi del black metal "perduto" dai due membri, le tessiture chitarristiche di un folk/southern atipico e mistico e qualche passaggio dove fanno capolino doom e stoner. Un ensemble malinconico di Arbouretum, Black Cobra e Colour Haze. Queste prime impressioni si ritrovano scaricate fin dall'apertura di "Transcendence": prima sognante e malinconica, poi stemperata dalla chitarra acustica, successivamente aggressiva nel matrimonio stoner/black e infine trasformata in una preghiera trascendentale. Elemento ricorrente in questa song come in molte altre è la presenza costante di leggeri intermezzi acustici, quasi a voler ricordare gli Opeth degli esordi.
"Essence of nine" dimostra di essere un cd di un livello qualitativo altissimo nella marmaglia sempre più becera che si ascolta in generale nell'orizzonte del metal odierno. Il disco in questione è un susseguirsi di brani sognanti e feroci, in cui emerge un songwriting complesso ma mai stancante per l'ascoltatore (pregio non da poco) ma soprattutto delle soluzioni musicali che con questa efficacia non se ne ascoltavano da tempo. L'apertura da post apocalisse di "Upon this path we tread", così come composizioni perfette tipo "A thousand stones", "Nine worlds" e la splendida ballata psichedelica "The seer in white" ci consegnano una band dal valore assoluto nonchè portatori di una proposta originale.
C'è personalità in "Essence of nine" ed essa si percepisce fin dall'inizio: questo è un lavoro che merita attenzione già soltanto per la capacità compositiva di Cushman e Csicsely e per il loro coraggio. Un'uscita importante e diversa in un mercato sempre più intasato. Per quanto mi riguarda una delle più belle sorprese di questo 2011. Complimenti a loro.
1. "Transcendence" (5:10)
2. "Upon This Path We Tread" (5:33)
3. "A Thousand Stones" (3:43)
4. "As The Ashes Rise (The Embrace Of Dusk)" (3:59)
5. "Nine Worlds" (7:31)
6. "The Seer In White" (4:30)
7. "As Cinders Burn (The Wake Of Dawn)" (1:34)
8. "The Serpent Ring" (5:32)
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