I Flying Luttenbachers, come ben sapete, sono dei terroristi musicali capitanati dal quel criminale di Walter Weasel, i quali si sono fatti conoscere con quei due capolavori d'impatto di "Destroy All Music" e "Revenge". Ma i "nostri" raggiungono l'apoteosi della genialità con questa suite divisa in sei movimenti, tripudio di rumore dal nome apocalittico di "Gods Of Chaos".
"Gods Of Chaos" è uno di quegli album che non si scordano cari miei, qui è assai labile il confine tra musica e rumore e a volte il suono si erge su livelli insopportabili di intensità anche per le orecchie più abituate alle "sonorità estreme". Ci sono pezzi di chitarra strimpellati, vertiginosi, che sembrano vagare senza una meta precisa e che si alzano fastidiosi aggredendo i vostri timpani; una batteria che travolge qualunque cosa, con Weasel che picchia come un fabbro sulle pelli (o incudini?) e rumori che hanno ben poco di musicale e che sconvolgono l'insieme. Si passa da semplici dissonanze a cambi di tempo improvvisi, sonorità stridenti e moleste ed a bordate di caos allucinanti e pazzesche sostenute dalla batteria inarrestabile di quel depravato di Weasel.
Tutto questo sempre in quello stile free jazz che contraddistingue i nostri, così come quel senso di sottilissima ironia che traspare dalle composizioni. Ciò non toglie il fatto che lo schiamazzo contenuto in questo cd sia qualcosa di assolutamente devastante e che abbia bisogno di ripetuti ascolti. Purtroppo questo sarà l'ultimo "vero" capolavoro per i Flying Luttenbachers, che continueranno comunque con alcuni cd di buona fattura. Questo album in una sola parola?
FOLLE.
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