I Frames capitanati dal cantante e chitarrista Glen Hansard sono stati a lungo uno dei segreti meglio custoditi della musica d'Irlanda. Dopo quasi una decina di anni di attività, è con la pubblicazione di For the Birds (nel 2001) che il gruppo da culto sotterraneo e limitato per lo più alla madrepatria, diventa oggetto di un passaparola capace di superare i limiti di una distribuzione a macchia di leopardo.

Registrato fra Cork e Chicago, questo disco vede la partecipazione di Rachel Grimes dei Rachel's (sue le meditazioni pianistiche dello strumentale In The Deep Shade, che apre il cd come meglio non si potrebbe), Craig Ward (alla coproduzione) e Steve Albini, la cui presenza è forte nell'esplosione chitarristica di un brano quale Santa Maria. Ma anche prescindendo dalla presenza di tali ospiti, i Frames si distinguono in particolare per una capacità di scrittura estremamente varia. Insieme a episodi dal formato tutto sommato convenzionale (il folk di Lay Me Down, o quello appena sporcato di elettronica di Fighting On The Stairs) si fanno notare brani di un'intensità non comune: la strappalacrime What Happens When The Heart Just Stops, la dolce ninna nanna di Giving Me Wings e l'eccentrica Early Bird, con accenni noise, elettronica povera e un finale convulso che mescola tutti questi elementi; allo stesso modo, il canto di Glen Hansard può passare dal sussurro più rassicurante all'urlo che chiama a raccolta tutta l'aria che passa dai polmoni (come accade per esempio in Headlong).

Ma aldilà delle emozioni che questo gruppo riesce a comunicare, è nel booklet che accompagna il cd che Glen Hansard riassume - meglio di qualsiasi recensione - il senso di questo disco:

"The ultimate measure of success in this music lies in the ability of these people to give their manifold talents over to one single co-operative effort: the realisation of a dream about music which we continue to have and cherish"

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