A tutti i banditi senza tempo
Dopo 6 anni passati su DeBaser mi sono accorto di non avere ancora scritto una recensioni su uno dei miei gruppi preferiti, i Gang e credo che sia giunto il momento di colmare questa mia lacuna.
Premetto quindi che la recensione sarà assolutamente di parte, anche perché quando ho scritto che i Gang sono uno dei miei gruppi preferiti non sono stato completamente sincero, i Gang non sono solo uno dei miei gruppi preferiti, sono uno dei gruppi che amo.
I Gang li ho scoperti all'inizio degli anni '90 e la loro musica mi ha colpito il cuore e da allora non mi ha più lasciato, li avrò visti dal vivo un numero innumerevole di volte e sono stato presente, là nella "splendida prima fila", a quasi ogni concerto che hanno tenuto a Milano o dintorni.
I Gang fanno del "semplice" rock, anzi combat rock politicamente e socialmente impegnato all'insegna di "Joe lo strimpellatore", ma cosa più importante lo fanno con sincerità e passione, ci mettono davvero tutto il cuore e questo si sente benissimo nei loro dischi e soprattutto nei loro concerti e questa è una cosa di loro che mi ha conquistato . Chi conosce la loro storia, chi li ha visti dal vivo, chi ha avuto occasione di scambiare due parole con loro sa di cosa parlo e, come me, non può non amarli.
Dalla polvere al cielo è il loro primo disco dal vivo e contiene quasi tutti i miglior brani della loro lunga carriera (almeno di quella in italiano, per gli esordi in inglese vi rimando a questa recensione) suonati in vari concerti fra il 2000 e il 2004.
La band dei fratelli Marino e Sandro Severini accompagnati dal fido Francesco Caporaletti al basso, da Fabio Verdini alle tastiere e dal compianto Paolo "Zico" Mozzicafreddo alla batteria oltre ad aver inciso splendidi dischi sono una band da sentire assolutamente dal vivo e questo disco riesce a far trasparire la stessa energia, la stessa passione, lo stesso coinvolgimento che si respirano davanti al palco.
Si inizia come sempre con Socialdemocrazia e poi via via tutti gli altri loro "classici": La corte dei miracoli, Non è di maggio, La pianura dei sette fratelli (che se non vi commuovete non avete un cuore), Sesto San Giovanni, Kowalsky (con il solito lunghissimo e coinvolgente sul finale), Le radici e le ali e ancora Il bandito Trovarelli, Comandante, una spettacolare versione di Oltre, Paz, la splendida cover di I Fought the Law e in chiusura Buonanotte ai viaggiatori. Le uniche mancanze sono Bandito senza tempo, un brano splendido, soprattutto dal vivo, e La lotta continua, altro pezzo che in concerto raggiunge una carica incredibile.
Ma in fondo poco importa, ogni volta che ascolto il doppio cd mi sento trasportare la davanti al palco a cantare, urlare, ballare, sudare con loro.
Grazie Gang vi voglio bene sicuramente le nostre strade si incrocieranno di nuovo e chissà che non incontrerò anche qualche DeBaseriota la sotto il palco...
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