«Tell your friends ... THE GANG IS NOT FOR SALE».
Red, Johnny Guitar "Riff" e Bum Bum sono tornati insieme per una sola notte, quella del 28 febbraio 2009, hanno cooptato il bassista Gugo "Patchanka" in sostituzione di Buster, hanno aperto il baule dei vecchi e preziosi ricordi - riposto più di venti anni or sono - ed hanno ripescato dieci brani dai loro primi lavori: «Tribe's Union» (da cui sono tratti «Night In Chains», «War In The City», «Killed In Action», «Libre El Salvador» e «Badlands»), «Barricada Rumble Beat» (in rappresentanza del quale sfilano «Rumble Beat», «Song Of Prisoner», «Warrior Poet» e «Not For Sale») e «Reds» («Forever And Ever» è l'unico estratto).
Ed hanno dimostrato ai fortunati presenti all'Extra Alternative Club di Recanati che, seppure le rughe invecchiano il viso ed i capelli volgono al bianco, la passione che fa battere il cuore e la vigoria che muove il braccio ... bèh quelle non svaniscono di certo, anzi ti spingono avanti con forza ancora maggiore ed elettrificano la tua chitarra meglio di qualsiasi amplificatore.
Nulla è cambiato, neppure il vento, da quando i fratelli Severini, con più maturità e consapevolezza rispetto alle origini, avevano imboccato una nuova strada, girovagando alla stregua di moderni menestrelli per narrare ad un'Italia priva di memoria storie che meritavano di essere raccontate.
Ora è il tempo di riportare tutto a casa, fosse solo per constatare amaramente come a canzoni non si fanno rivoluzioni, almeno in quella parte del paese dove tentano amorevolmente di farci comprendere che l'arte e la cultura non si mangiano mica, proprio no.
Ma The Gang proviene da un'altra parte del Paese - quella con la maiuscola - quella dove risuona sempre una voce che i secoli non hanno affievolito e che ricorda, ancora e per sempre, di non arrendersi e di inginocchiarsi solo se serve a prendere la mira, come un partigiano della nuova era.
È un disco sentimentale «Tribe's Reunion», perché si appella più al cuore che alla ragione: perché il cuore ti dice che The Gang è sulla giusta via e la metà è vicina; quella bastarda della ragione invece ti instillerebbe la certezza che no, non ce la potrà mai fare. E la commozione è il sentimento che permane più forte all'ascolto, cui contribuisce non poco il congedo sulle note di tre covers significative come poche, quali «Nobody's Hero» e le imperiture «Garageland» ed «I Fought The Law».
The Gang ha combattuto la legge... e la legge ha vinto. Ma continuerà a combattere, su questo non c'è dubbio, e prima o poi cambierà anche il vento: e di questo, appunto, può convincerti solo il cuore.
Vi voglio bene, proprio come ne voglio e ne vorrò sempre ai Clash.
PS Per me (e per tanti altri, spero), disco dell'anno 2010. Buon Natale.
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