Se si stilasse la classifica delle band con voce femminile più influenti troveremo al primo posto i The Gathering (insieme a Theatre of Tragedy e Nightwish). E facile capirne il motivo: TUTTE le band della scena sinfonica e non solo (come i nostri Lacuna Coil) debbono qualcosa al gruppo olandese.

Questo è il primo cd del gruppo con Anneke alla voce. Prima della sua venuta il gruppo suonava una musica più vicina al death che al "quasi doom” di Mandylion.
A mio parere sono due i punti di forza del gruppo: la straordinaria voce di Anneke, soave come la voce di una sirena, celestiale e pulita come la voce di un angelo.
L’altro punto di forza sono i pezzi, dilatati fino all’inverosimile e che riescono a regalare un numero enorme di emozioni, atmosfere e sensazioni.

Il cd si apre con “Strange machines”, il pezzo più pesante (se può definirsi così...), anche se rimane in primo piano l’impronta doom. Anneke realizza un interpretazione divina.
“Elèanor” è il pezzo più bello dell’album insieme a “Sand and Mercury”, tra numerosi cambi di tempo e chitarre oscure, vanta l’aggiunta di alcune orchestrazioni.
“In Motion#1” è un altro bel pezzo, anche questo piuttosto lento.
“Leaves” è il pezzo più vicino al doom di tutto il cd, il perfetto punto di incontro tra chitarre celestiali e lentezza.
“Fear the sea” è l’unico punto debole: anche gli altri pezzi dell’album sono intricati, ma questo pezzo non presenta dei punti di ritrovo che permettono all’ascoltatore di non perdersi.
“Mandylion” è un pezzo strumentale quasi mistico, che richiama alla nostra mente immagini orientaleggianti mentre “Sand and Mercury” è un altro pezzo stupendo pieno di atmosfere differenti: bellissimi i cori e le tastiere, presenti ma mai invadenti.
Il cd si chiude con la bella “In Motion # 2”, che presenta un finale davvero da brividi.

A mio parere questo è un bellissimo cd che rappresenta magnificamente l’arte musicale.

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