1977: in Inghilterra impazza il fenomeno Sex Pistols, band nata da un'idea del manager Malcolm McLaren e sua moglie Vivienne Westwood. Nello stesso anno esce il primo singolo dei Germs di Los Angeles, "Forming/Sex Boy", puro raw punk a bassa fedeltà. La copertina sul retro avverte che il disco può provocare il cancro all'orecchio. Beh, io come tanti fumatori che acquistano abitualmente pacchetti di sigarette allarmanti "il fumo provoca il cancro ai polmoni" e se ne fottono e fumano lo stesso, così m'accingo ad ascoltare e godere di questo singolo.

"Forming" è stata registrata su un due tracce nel garage del chitarrista Pat Smears ed è un lo-fi dove la voce di Bobby Pyn (meglio noto in seguito come Darby Crash) è sola su di un canale ed è più alta rispetto agli strumenti. Una batteria essenziale, tre-accordi-tre di chitarra e altrettante note messe dal basso, una voce melodica e roca, inconsapevole e riluttante: un mix esplosivo di punk rock grezzo e rudimentale, in una parola, irresistibile. Nel discorsetto finale, Pyn biascica:« the drums are too slow, the bass is too fast », quasi ad anticipare caratteristiche di alcuni suoi brani futuri.

"Sex Boy" è una registrazione live in cui prevalgono le urla ed i fischi di quelle poche persone che costituivano il pubblico, ignaro di assistere ad un live che un giorno verrà reputato storico. Il pezzo ha già atmosfere no-wave, in anticipo di due anni rispetto agli iniziatori del genere, i Teenage Jesus And The Jerks di Lydia Lunch. Soprattutto nella bassista Lorna Doom si riscontrano queste peculiarità dark, ora per il modo di vestire, ora per il modo di suonare minimalista. "Sex Boy" comincia così con una sezione ritmica lenta, il rumore di una bottiglia di vetro che finisce in pezzi, una batteria appena accennata e una chitarra tenebrosa e claustrofobica, che non prevede, al solito, evidenti tecnicismi, ma forse è molto meglio così. Pyn canta davvero in modo sconclusionato, inebriato, come se gli rincrescesse di farlo. Ad ogni modo il risultato è emozionante, vero, genuino, come l'entusiasmo finale dello striminzito audience.

Bobby Pyn è poi un gran personaggio, rappresenta la quintessenza del punk, la leggenda mancata, oscurata da una personalità più attraente come quella di Sid Vicious. Pyn non s'imponeva però di essere trasgressivo ad ogni costo, lui non lo era affatto, semplicemente faceva quello che cazzo gli pareva e piaceva. Voleva cambiare nome e lo ha fatto, voleva cambiare look e lo ha fatto, voleva morire e lo ha fatto, rivelandosi un perfetto anticonformista. Ciò che desiderava se lo prendeva: ha sperimentato su tutti i fronti; sesso (era bisex), droga, ma soprattutto musica. Questi Germs "germinali" infatti non hanno nulla a che vedere con i Germs del '79, quelli che pubblicheranno il capolavoro (GI), per intenderci, il primo vero esempio di hardcore punk, precursore del sound di Black Flag, Hüsker Dü e affini. Ma a mio avviso questo singolo potrebbe già costituire un capolavoro, nella sua brevità e intensità, nella sua pregnanza sonora, che racchiude molti elementi che precorrono i generi musicali protagonisti degli anni '80, i suddetti hardcore e no-wave.

Un singolo dunque d'immensa rilevanza per comprendere appieno la scena alternative degli Eighties, ma anche degli anni '90.

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