"God Bless The Go-Go's", quarto e ultimo capitolo della band californiana guidata dalla voce di Belinda Carlisle.
Nel 2001, dopo una reunion con tour nel 1999 e vari altri tentativi di nuove sessions nel corso degli anni '90, le Go-Go's riescono a mettere insieme il disco del ritorno con il tipico loro stile surf-pop punk che le aveva distinte ormai venti anni prima. Singolo di lancio "Unforgiven" scritto con Billie Joe Armstrong dei Green Day, non un grandissimo pezzo in realtà e che viaggia su binari abbastanza canonici per la band senza troppi guizzi. Meglio l'apertura più rocciosa con "La-La Land" dedicata alla loro città degli angeli, un pezzo in puro stile Go-Go's tutto ritmo e frenesia. Questo album è un compendio, un' ultima testimonianza surf punk per un gruppo che ha saputo scrivere il proprio nome in quella scena e raccogliere molto; tutto il disco è un rimando ai tre Lp degli anni '80 con citazioni e omaggi al proprio suono e con qualche lacrima nostalgica a cadere sulla loro storia con la chiusura, molto beatlesiana, di "Daisy Chain" con tanto di coda di nastri suonati al contrario e Mellotron. La voce della Carlisle è sempre la stessa, cattiva e graffiante, e tornata a essere più vera senza la troppa pulizia dei suoi album solisti, sezione ritmica Valentine/Shock da marchio di fabbrica e cori Caffey/Wiedlin impeccabili. Brani come "Apology", "Vision of Nowness" e "Stuck In My Car" rimandano direttamente senza troppo difficoltà al periodo d'oro di inizio anni '80, "Here You Are" con il suo violoncello e il tappeto percussivo è più vicino alla Carlisle solista. Nel complesso è un lavoro ben fatto ma che risente dell'età ormai più matura delle componenti e manca della spavalda frizzantezza della gioventù, delle party girls da notte lunga in una Losa Angeles più torbida della Francia in cui si è rifugiata Belinda dai primi anni '00. La copertina, con le cinque a rappresentare le cinque virtù (Misericordia, Purezza, Castità, Onestà e Modestia) attira critiche e scatena la comunità cattolica statunintense, ma del resto si tratta pur sempre di ragazzacce cresciute e un po' di pepe ci deve essere.
Nel 2016 la band si riunisce per un tour d'addio, non c'era più Katy Valentine ma la voglia di fare un po' di casino era rimasta ancora intatta alla soglia dei sessant'anni.
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