Si può affermare con certezza quasi matematica che ogni 10 anni si assiste alla nascita di nuove icone musicali che danno vita a nuovi generi, mode e stili di vita, (si pensi ai Beatles, ai Rolling Stones, a ruota si pensi agli Aerosmith, AC/DC, Metallica, Nirvana e via dicendo). La bellezza della musica e più in generale dell'arte, consiste proprio nel far nascere da queste figure che definirei 'mastodontiche', dei veri e propri talenti che traggono da essi ispirazione. Nella fattispecie, l'universo 'alternative/britpop/indie' è stato e lo è tutt'oggi, ricco di vari fenomeni più o meno di rilievo, dagli Oasis ai Blur, dagli Stone Roses agli Smiths, ai più recenti The Killers, Stereophonics e Franz Ferdinand, tanto per citarne alcuni. Se tutto andrà per il verso giusto, potremmo avere a questi livelli una band 'made in Italy'.

"The Hacienda" sono un gruppo di Firenze di marcata vena Indie, la band ha avuto l'onore e l'onere di aprire uno degli eventi 'soft rock' principali qui nel bel paese, l' "I-Day Milano Urban Festival", che ha visto protagonisti artisti come i The Kooks, i Kasabian e i Deep Purple (che vennero in soccorso all'ultimo momento all'improvviso scioglimento targato Oasis).
Ciò che si evince fin dal primo ascolto è che "Conversation Less" è un EP di qualità, un disco fresco che trae tanta ispirazione dal presente (basta sentire la title-track per sentire l'ispirazione dei Kooks) e al passato, in particolar modo agli Smiths.

L'alta qualità è proporzionale all'orecchiabilità che il quintetto toscano offre in pezzi come "1AM" e "Little Boy", probabilmente i migliori brani del disco, pezzi che a mio avviso, quasi sicuramente avrebbero fatto gola persino agli stessi Kooks a cui la band aprì il live di agosto, (e che per paradosso si trovano sulle prime pagine con un cd mediocre quale è l'ultimo "Konk"). Melodia che lascia spazio a frizzanti ritmi indie, ascoltare "Goodbye Stilt Walker" come conferma di ciò, tutto condito perfettamente con una perfetta produzione ed un 'sound pulito' che senza bombardare troppo, lascia spazio a tanto di tastiere e seconde voci come appunto nella già citata "1AM".

A chiudere il tutto la buona "Mirrors" che personalmente, mi ricorda positivamente gli Strokes. "Conversation Less" è un ottimo lavoro ricco di qualità, novità, influenze Brit non troppo pesanti e giocosa allegria, probabilmente l'EP è il preludio ad un futuro prossimo album, dato che la band ha ormai raggiunto una discreta fama internazionale (tanti sono stati i live in Inghilterra e Germania) e dato che le loro performance dal vivo sono oggettivamente di ottima qualità e coinvolgimento (il sottoscritto ha assistito ad un live a Taranto di alto livello).

Concludo dicendo che gli Hacienda possono essere considerati come una sorta di grande giovane promessa del panorama musicale moderno italiano, panorama che offre sempre meno e che, forse una volta per tutte, vedrà nascere una nuova eccellente realtà, e senza ombra di dubbio "Conversation Less" è una testimonianza di ciò.

Voto al disco: 8

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