The Heads, gruppo ultra underground di Bristol artefici di una psichedelia totale che raccoglie in una sola opera gli oltre trent’anni di vita di un genere che ha conosciuto molteplici forme e evoluzioni.
Questo disco è un contenitore inesauribile di influenze che vanno dai classici psichedelici (Hendrix, Hawkwind, Pink Floyd, Gong) ai movimenti anarchici/sovversivi inglesi (Deviants, Pink Fairies, il Punk) dai gruppi garage e la scena di Detroit (13th Floor Elevators, Electric Prunes, Seeds, Stooges, Mc5, Grand Funk) alle escursioni spaziali dei corrieri cosmici tedeschi (krautrock, per intenderci Can, Faust, Amon Duul).
Under Sided è un vero e proprio trip di quasi settanta minuti, inutile descriverlo traccia per traccia, un viaggio cosmico da assaporare per intero. Quasi tutti i pezzi partono con la classica forma canzone per poi degenerare in pazzesche jams spaziali, che si dilatano a dismisura in un orgia di effetti saturi di elettricità espansa e cacofonia iperdistorta. Davvero non ho mai sentito degli assoli così acidi e abrasivi, talmente lancinanti da mettere a dura prova anche i timpani più preparati.
Sono catalogati come un gruppo di stoner rock o di heavy psichedelia, ma la sensazione è quella di un’opera di acid rock moderno pesante, un po’ di quelle cose che facevano i primi Monster Magnet all’epoca del grandissimo Ep 25... Tab, ma qui decisamente più in grande stile e con una complessità compositiva maggiore.
Un capolavoro assoluto che richiede un grande impegno d’ascolto, ma che non mancherà di regalare fantastiche escursioni mentali verso pianeti e galassie sconosciute, in un cosmo che credevamo ormai di conoscere perfettamente.
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