Oggi mi accingo a recensire l' album di debutto dei The Heavy, gruppo che amo e seguo da molti anni.

Il singolo "How You Like Me Now", divenne molto famoso nell 2009 soprattutto grazie a esibizioni come quella al David Letterman Show. Ma facciamo un passo indietro di due anni. Troviamo due ragazzi di Noid, un piccolo borgo nei pressi di Bath, uniti dalla passione per l' R&B, che decidono di metter su una band. Questi ragazzi rispondono ai nomi di Kelvin Swaby, cantante, e Dan Taylor, chitarrista, che reclutano Chris Ellul alla batteria e Spencer Page al basso. L' esordio della band, Great Vengeance and Furious Fire è atipico, un mix di generi diversi che diverte e permette alla band di crearsi un proprio sound. La canzone di apertura, " That Kind of Man", primo singolo dell' album, che è come un biglietto da visita, un mix explosivo di rock n' roll e funk. A colpire subito è la voce acuta, pulita e sensuale di Swaby, tra i maggiori punti di forza della band. A seguire troviamo la b-side del singolo sopracitato, "Colleen, una canzone guidata dai fiati e dal cantante stesso, che creano un ritmo bellissimo. Nel ritornello, gran lavoro di Ellul alla batteria. Di questa canzone è stata fatta una cover dei Dap-King Horns, che hanno collaborato spesso con gli Heavy e che è presente in un episodio della serie tv Suits, ma tutto sommato evitabile. In seguito verrá pubblicato un EP, Colleen Remixes, con 3 diversi remix della canzone. A seguire troviamo " Set Me Free", di cui è stato girato un video clip, bella canzone sostenuta dalla chitarra acustica. "You Don't Know", rappresenta insieme a " In the Morning" l' esempio di come sappiano fare un ottimo rock, con le chitarre crunch, un must in molte canzoni dei primi due album, tanto che le due sopracitate sono state pubblicate come singolo. Entrambe hanno un buon riffing e "You Don't Know" ha addirittura un bell' assolo nel mezzo. In "Girl" Swaby dà prova delle sue abilitá nel rappare, ma la canzone risulta un po' monotona. "Doing Fine" è invece una riuscitissima ballad acustica. A seguire c'è "Bruk Pocket Lament", un blues oscuro basato su un giro di basso ripetuto per tutta la canzone. Il lampo finale, seguito da un solo molto d' atmosfera, è la ciliegina sulla torta. " Dignity" è un rock sulla scia delle precedenti e la conclusiva "Who Needs the Sunshine?" è una malinconica ballata, che conclude bene l' album. Alcune versioni riportano anche "Our Special Place", b-side di " In the Morning/You Don't Know", ma la canzone è abbastanza scadente, quindi la sua mancanza non sarebbe un problema.

L' album nel complesso è davvero buono, anche se ci sono alcuni difetti di produzione che ne peggiorano la qualità, come la voce troppo effettata in alcune canzoni, chr dà una specie di "effetto megafono", e la qualità delle registrazioni in generale, con gli strumenti che tendono a confondersi tra di loro e un costante fruscio di sottofondo, come se stesse girando su vinile. In compenso però le canzoni sono di buona qualità e quest' album ha fatto da apripista alla maturazione della band, che probabilmente pubblicherà il suo nuovo album quest' anno. Noi fan attendiamo impazienti, e intanto ci godiamo i bellissimi lavori che questa band ci ha regalato.

Carico i commenti...  con calma