In principio sono gli Strokes scandinavi in formato tirato (non solo per via del loro look/marchio fisso con giacca e cravatta) e high-gain.
“Veni Vidi Vicious” è il secondo album ufficiale della band svedese The Hives, nata nel 1993 sulla scia della scena hardcore scandinava e pubblicato dalla mitica Label Burning Heart, la stessa etichetta di molti famosi gruppi hardcore ed emo come i Breach, Donots, Millencolin e Refused.
A mio avviso il miglior prodotto post-punk in circolazione, radicale ed anarchico dal primo all’ultimo brano (12 in totale), piacevolissimo da ascoltare già solo per la voce schizofrenica, scoppiata e frizzante del cantante Howlin’ Pelle Almqvist.
Tra le mie preferite la nr. 2 “Die, All Right!”, la nr. 4 “Main Offender” e la nr. 6 “Hate To Say I Told You So”, ovverossia le tre superbe hit-singles scelte per promuovere l’ellepì, senza dubbio capaci di trasmettere al primo ascolto tutte le qualità esplosive dei The Hives.
Le altre tracce sono meno brillanti e prendono talvolta spunto dal garage anni ´60, specie la nr. 8 “Find Another Girl”, una sorta di simpatica ballata, ma complessivamente è inconfondibile e costante la loro vena punk.
Dinamici e scoppiati, i Sex Pistols del 2000, ma nonostante tutti gli sforzi musicali ed estetici non guadagnano alcun merito in quanto ad originalità, è il limite del conformismo punk.
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