Sporchi, lerci, sguaiati, logori, stridenti, vili e maleducati...
I Newyorchesi Honeymoon Killers sono tutto questo ma anche di più, "Hung Far Low" è un'album fatto di carne e sangue, di chitarre seviziate, di percussioni claudicanti, di voci miagolanti, è rock 100%, è blues nell'anima e noise nell'esecuzione... è probabilmente il capolavoro blues-rock degli anni 90.
Da dove arrivano? Probabilmente da qualche girone dell'inferno bazzicato precedentemente da Jagger e soci o forse dagli stessi bassifondi di una qualche metropoli industriale da cui provengono i loro cugini Pussy Galore.
Ogni traccia è eseguita con la foga di un branco di lupi (mannari) e con la delicatezza di uno sfasciacarrozze, fra il delirio generale si distinguono "Kansas City Milkman" hard-rock sbilenco ululato alla luna, "Devil's Jump" baraonda noise-psichedelica dove il leader Jerry Teel farfuglia e grunisce come il miglior Gibby Haynes (Butthole Surfers), la ritmica incalzante di "Tanks A Lot", un'altra perla psichedelica come "You Can't Do That" e la distruttiva "Vanna White" il cui finale può essere considerato il momento più alto e rappresentativo del disco.
Mi duole non nominare altrettante bellissime tracce ma con le parole non si fà il rock, il rock lo fanno gruppi di pagliacci bifolchi come gli Honeymoon Killers.
SPUERCHI!
Carico i commenti... con calma